Schlein sfida Meloni sul salario minimo: “Pronti a riaprire il Parlamento domani per approvarlo”
"Dopo la battaglia che le opposizioni hanno portato insieme in questi mesi sul salario minimo, finalmente il governo si è accorto che bisogna discuterne". Elly Schlein, segretaria del Pd, ha risposto all'annuncio che venerdì 11 agosto Giorgia Meloni incontrerà le opposizioni per discutere la proposta di salario minimo, e ha risposto con un messaggio video.
La maggioranza ha "già ascoltato le nostre ragioni per quattro mesi nelle commissioni, nelle audizioni e in Aula" e ha "preso la decisione grave di votare la sospensiva per rimandare di due mesi la discussione su una misura tanto attesa da 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori", ha sottolineato Schlein. Nonostante questo "parteciperemo all'incontro di venerdì, con spirito costruttivo ma senza dimenticare le dichiarazioni della maggioranza in questi mesi, a partire dalla presidente del Consiglio che ha definito uno specchietto per le allodole. O di chi l'ha definita una misura sovietica, o una forma di assistenzialismo. Non dimentichiamo l'atteggiamento della maggioranza".
L'incontro è stato fissato quando il governo ha già svolto l'ultimo Consiglio dei ministri dell'estate, e il Parlamento ha già iniziato la pausa estiva che durerà fino a settembre. Ma Schlein ha lanciato una provocazione: "Noi siamo pronti a tornare in Parlamento anche domani per riuscire ad approvare la nostra proposta".
La segretaria ha attaccato la misura contenuta nell'ultimo decreto sui maxi stipendi per il Ponte sullo Stretto: "Vediamo se il governo è disponibile a votare e aumentare per decreto i salari di quei 3,5 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che faticano a mettere insieme il pranzo con la cena, e non soltanto dei manager del Ponte sullo stretto. Vediamo se il governo fa sul serio questa volta".
L'importante, ha sottolineato Schlein, è che l'incontro non sia "uno specchietto per le allodole o una sceneggiata agostane fatta sulla pelle di lavoratrici e lavoratori". Poi ha elencato una serie di punti su cui il Pd chiederà risposte, a partire dalla polemica sulla strage di Bologna: "Vediamo se ci sarà ascolto sulla richiesta di chiarezza sulle affermazioni del responsabile della comunicazione istituzionale del Lazio, su cui Giorgia Meloni e il suo governo non hanno detto ancora nulla. Ha ragione il presidente della Repubblica, quando dice che le ferite su Bologna sono ferite su tutta la Repubblica".
E ancora, infine, i fondi per la ricostruzione in Emilia-Romagna, che non sono ancora arrivati: "Chissà se saranno disponibili all'ascolto anche su quanto chiediamo, al fianco di sindaci, parti sociali e Regione Emilia-Romagna. Perché nonostante le promesse di ristori al 100% ancora, dopo tre mesi, non si è visto un euro di questi ristori. Avevamo chiesto che proprio ai ristori si reindirizzassero le risorse non utilizzate del primo decreto: non è stato fatto".