Schlein rilancia le battaglie del Pd: “Legalizziamo cannabis e matrimoni gay”
"Battiamoci per la legalizzazione della cannabis", e anche "per il matrimonio egualitario". Elly Schlein ha lanciato alcune delle battaglie su cui il suo Partito democratico intende puntare, parlando dal palco della convention di +Europa che si è svolta a Roma. Lo scopo dell'incontro era trovare un terreno comune tra diversi partiti, in vista delle elezioni europee, per una lista condivisa che punti agli Stati Uniti d'Europa. Un terreno che per il momento non c'è ancora, ma è stata un'occasione per Schlein di rilanciare la posizione dem su alcuni temi progressisti.
Per quanto riguarda "la legalizzazione della cannabis", la segretaria del Pd ha ricordato che "ieri è stata approvata anche in Germania", e ha chiesto che si affronti la questione "con i giusti argomenti di contrasto alla filiera della criminalità organizzata che ci lucra sopra". Per quanto riguarda invece i matrimoni, Schlein ha insistito: "I diritti Lgbtq+ sono diritti fondamentali, non possiamo perdere su questo. Noi dobbiamo evitare che la destra nazionalista avanzi mettendo in discussione alcuni principi fondamentali. Battiamoci insieme per il matrimonio egualitario, ci sono arrivati anche in Grecia, nonostante un governo di destra".
Il discorso di Schlein ha toccato diversi temi da Ilaria Salis ("è vergognoso vedere una cittadina italiana tradotta in catene a processo") alla manifestazione di Pisa dove la polizia ha colpito dei giovani: "Ho trovato gravissime le manganellate di ieri, basta manganellate sugli studenti. Piantedosi risponda e si assuma le sue responsabilità su questo. È diventato un clima inaccettabile, non solo a Pisa ma anche a Firenze, Torino, Napoli e Bologna".
Poi la segretaria è tornata sul tema della morte di Alexey Navalny, oppositore di Vladimir Putin, e la reazione del centrodestra italiana, specialmente la Lega: "Non ci può essere un dubbio sulla responsabilità del regime di Putin sulla morte di Navalny. E vorrei dire a Salvini di buttare la felpa di Putin. E di stracciare quell'accordo che era stato fatto. È al governo italiano, non ci possono essere ambiguità su questo".
La convention, sul piano della lista unica per le europee, non ha portato i risultati attesi. Nel suo intervento conclusivo, il segretario di +Europa Riccardo Magi detto che serve "un breve extra-time, di qualche giorno", e ha ricordato che l'obiettivo della lista sarebbe quello di superare il 4% dei voti, in modo da portare dei rappresentanti al Parlamento europeo, condividendo "l'ancoraggio alle istituzioni europee che può garantire lo stato di diritto". Magi ha anche chiarito: "Non abbiamo intenzione di modificare quelli che siamo, così come non chiediamo a nessuno di modificare la propria identità". Insomma, si tratterebbe di condividere una lista per puntare agli Stati Uniti d'Europa, ma non di allearsi anche dopo il voto.
Per il momento, però, resta da capire come si posizioneranno gli altri partiti. Soprattutto Azione: Carlo Calenda non ha detto di no definitivamente, ma non ha nemmeno dato l'assenso dei suoi. Dall'altra parte, Italia Viva di Matteo Renzi si è detta disponibile, pur non risparmiando frecciatine ai calendiani ("noi ci saremo, ma non accettiamo lezioni da nessuno", ha detto Renzi). Insomma, sono rimaste le posizioni già espresse nei giorni scorsi. E per avere chiarezza sulle alleanze bisognerà aspettare ancora.