Schlein attacca Meloni sui migranti, la replica: “Lottare contro tratta di umani non è aizzare”
È fuoco incrociato di accuse tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. La segretaria del Pd ha accusato la presidente del Consiglio di "aizzare la platea contro i migranti" nel suo discorso dal palco di Atreju e di non aver speso invece alcuna parola per le 61 persone morte nell'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Meloni, da parte sua ha risposto: "Leggo dalle dichiarazioni di Elly Schlein che, nel corso del mio intervento ad Atreju, avrei ‘alzato la voce per aizzare la platea contro i migranti che salgono sui barconi'. Non so quale discorso abbia ascoltato la leader del Pd, ma credo sia abbastanza chiaro che parlare di lotta ai trafficanti di esseri umani, di difesa dei confini europei, di dare una risposta vera, strutturale e definitiva all'immigrazione clandestina, nulla abbia a che fare con ‘aizzare platee contro i migranti'".
Lo scontro Meloni – Schlein sui migranti
In un post condiviso sui social la leader di Fratelli d'Italia ha aggiunto: "Consentire a migliaia di disperati di affidare le loro speranze a gente senza scrupoli, che mettono a rischio le loro vite, questo sì che è esser contro i migranti. Noi continueremo a lavorare per mettere fine alla tratta di esseri umani e alle morti in mare", assicura la premier.
Schlein, dopo l'intervento a chiusura di Atreju di Meloni, aveva commentato: "La presidente del Consiglio ha alzato la voce per aizzare la platea contro i migranti che salgono sui barconi e non ha trovato nemmeno una parola per le 61 persone morte annegate nell'ennesimo naufragio, che nessuno tra i quattro paesi avvertiti da Frontex (compresa l'Italia) è intervenuto per soccorrere, mentre la nave Ocean Viking stava facendo rotta su Livorno per le folli e inumane decisioni del governo Meloni, che mirano a rendere più arduo salvare vite in mare".
Ora la segretaria del Pd ribadisce: "Continua a dire che da quando c'è lei, finalmente l'Europa si concentra sull'obiettivo di fermare le partenze. Ma dov'era prima? Quando già anni fa io mi battevo per superare il regolamento Dublino che blocca i richiedenti asilo in Italia, non vi ho mai visti partecipare al negoziato e non avete votato a favore". In una nota Schlein aggiunge: "Dice che vuole difendere il diritto a non emigrare, ma ha ridotto le risorse destinate alla cooperazione internazionale e il Piano Mattei è ad oggi una scatola vuota. Per non parlare del diritto a non emigrare dei giovani italiani, che avete negato una volta ancora affossando il salario minimo e aumentando per legge la precarietà. Ha una bella faccia tosta, ma la verità è più forte".
Quindi la conclusione: "Vada a parlare di deterrenza alle partenze a chi piange oggi i sui morti, mentre fate la guerra alle Ong e volete spedire la Guardia Costiera italiana in Albania a scaricare persone sopravvissute ai naufragi come fossero dei pacchi, senza garantire adeguate tutele e facendo spendere all'Italia 300 milioni che potevate investire per aiutare i sindaci a garantire un'accoglienza diffusa e dignitosa, specie a quei minori non accompagnati che state sbattendo nei centri per adulti per far la cresta anche sui loro diritti. Non è così che si contrasta il traffico di esseri umani: bisogna aprire vie legali e sicure per l'accesso a tutti gli Stati europei. Non solo non avete mai fatto questa battaglia in Europa. Ma non vi abbiamo mai visto nemmeno chiedere ai vostri amici nazionalisti come Orban di fare la propria parte sull'accoglienza".
I dati della Commissione su richieste di asilo e rimpatri
Nel frattempo, al di là delle polemiche politiche tra le parti, sono arrivati anche i dati della Commissione europea sui rimpatri, che il governo Meloni dice di essere intenzionato ad aumentare. Nel 2022 le decisioni di rimpatrio prese sono state 431.195, anche se di fatto ne sono stati portati a termine solo 73.580. Quindi il 17% circa. Se guardiamo però al dato italiano, la percentuale si abbassa: su 28.185 rimpatri ordinati, ne sono stati eseguiti 2.790, cioè un 10% (era del 9% nel 2021, del 12% nel 2020 e del 24% nel 2019).
Per quanto riguarda invece le richieste di protezione internazionale, nel territorio della Ue ne sono state presentate in totale 884.985 nel 2022, di cui 77.200 in Italia. L'anno precedente le domande di asilo nel nostro Paese erano state 45.200. In merito all'accoglienza, i dati Ue ci dicono che il 52% delle domande è stato rifiutato.