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Scattano sanzioni più dure per le guide turistiche abusive, quanto si rischia

Entra in vigore la riforma delle guide turistiche: nuove regole e sanzioni fino a 12mila euro per gli abusivi. Puniti anche gli intermediari che utilizzano i loro servizi.
A cura di Luca Pons
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Turisti al Pantheon di Roma (LaPresse)
Turisti al Pantheon di Roma (LaPresse)

Migliaia di euro di multe per chi fa da guida per i turisti senza abilitazione. Oggi, 13 luglio, entra in vigore parte della riforma del turismo varata dal governo lo scorso anno, in particolare l'aspetto che riguarda le guide turistiche. Ci saranno severe sanzioni per coloro che esercitano illegalmente la professione (fino a 12mila euro), ma anche per chi utilizza i loro servizi (fino a 15mila euro). Entra in vigore, infatti, il regolamento attuativo pubblicato a fine giugno, a circa sei mesi dalla legge sulla disciplina della professione.

La norma ha introdotto nuovi requisiti per chi vuole lavorare come guida turistica, l'esame di abilitazione (con una prova scritta, una orale e una tecnico-pratica) e un albo nazionale, oltre all'obbligo di aggiornamento professionale. Per i prossimi sei mesi, comunque, chi era già abilitato con le regole precedenti potrà continuare a operare. Concretamente, per riconoscere una guida abilitata sarà sufficiente chiedere di mostrare il tesserino, che dovrebbe essere sempre visibile. Le regole si applicano solo nelle Regioni a statuto ordinario, mentre le altre hanno più libertà per quanto riguarda il settore turistico.

Chiunque non segua queste indicazioni e faccia comunque la guida per dei turisti potrà essere multato dalla polizia locale, dalle autorità di pubblica sicurezza e dagli altri soggetti eventualmente autorizzati. La multa per la guida abusiva va da un minimo di 3mila a un massimo di 12mila euro.

Ma la legge prevede sanzioni anche per tutti quegli intermediari che mettono in contatto i turisti con le guida, che sia online o di persona: se si affidano a guide abusive dovranno pagare da 5mila a 15mila euro di sanzione. Lo stesso vale per chi è responsabile di luoghi di cultura, istituti o altre strutture aperti al pubblico (anche se appartengono a privati): anche in questi casi infatti le guide turistiche devono essere abilitate, pena la multa fino a 15mila euro.

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha detto che da oggi "inizia una nuova era per l’industria turistica italiana", dopo anni di "abusivismo e svilimento" della figura delle guide. Ora "spetta ai Comuni fare la loro parte", con le sanzioni a chi non si mette in regola.

L'associazione di categoria Confguide ha criticato il fatto che le nuove regole non si applichino in alcune Regioni (quelle a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e Bolzano), oltre alla deroga per gli enti del Terzo settore" che potranno effettuare visite senza guide abilitate. In più, i requisiti per accedere alla professione sono stati ridotti: da due lingue straniere a una, dalla laurea al diploma. Così c'è "un abbassamento del livello qualitativo della categoria". Federagit, invece, ha chiesto ai Comuni di "attivarsi quanto prima" con i controlli.

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