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Scapagnini show ad un Giorno da Pecora: Berlusconi, la virilità e le sveltine

Le dichiarazioni dell’ex medico di Silvio Berlusconi, Umberto Scapagnini a proposito della prestanza del Presidente del Consiglio sotto le lenzuola: vizi pubblici e pubbliche virtù.
A cura di Nadia Vitali
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Chi ha iniziato questo gioco? Chi ha cominciato a portare sotto i riflettori la vita sessuale del Presidente del Consiglio? Sono stati giornalisti avidi e giudici inflessibili del caso Ruby, fanciulle sfaccendate annoiate o tradite perché buttate via dopo essere state "utilizzate", è stato il caso, il destino oppure egli stesso? Sì, perché quello stesso che oggi si lamenta perché auspicherebbe che le vicende personali di un "privato cittadino" (che tale non è più da un pezzo) non diventino protagoniste dei mezzi di comunicazione, in verità, si è spesso fatto strumento della sua presunta virilità, con risultati di dubbio gusto, in numerose occasioni della sua vita privata e politica.

Perché Silvio Berlusconi non si accontentava di mettere in mostra le proprie doti di imprenditore prima e di politico poi; a lui interessava mostrare che era una sorta di divinità, risultando per lo più un satiro in verità, e questo obiettivo è stato raggiunto favoleggiando su un corpo che resiste al tempo e, soprattutto, sulle sue prestazioni a cui giovani bellezze di cinquant'anni più giovani di lui aspirerebbero, così come si desidera il venticinquenne calciatore della squadra del cuore.

E perché lo abbia fatto poco ci interessa rispetto all'effetto ottenuto; che non è stato quello di disgusto, vergogna, disonore. Certo, ricordiamo tutti che ad un certo punto la sua signora dichiarò pubblicamente che il proprio consorte era "malato" e furono in tanti ad apprezzare questo gesto: se non altro perché sarà costato non poco a Veronica Lario, alle cui spalle accadevano cose che alcuna moglie vorrebbe sapere mai. Ma alla presa di posizione della donna, che comunque non suscitò l'unanime solidarietà che sarebbe stata prevedibile, le ammiratrici compulsive del Premier risposero che era tutta una montatura; di contro, però, i suoi angeli protettori fecero presente che ad un uomo della virilità del Presidente certe cose sarebbero quasi consentite, giacché Madre Natura è stata così generosa nei suoi confronti; quasi stessimo parlando di un talento da sfruttare, come dire, meglio e con quanta più gente è possibile. Meglio con giovani necessitanti denaro e riconoscimento sociale; ma qui, come tutti sappiamo, entrano in gioco la generosità e l'ingenuità.

Fatto sta che, negli anni, il mito del Premier, il Divo Berlusconi, un Augusto dei tempi moderni (sarei più incline a vederlo come un nuovo Nerone: compone musica ed ha in mente progetti edili faraonici che mai sarà in grado di realizzare a causa della geografia, suo grande nemico) è cresciuto ed è piaciuto. C'è chi si chiede: "ma come farà alla sua età?" e chi sostiene "LUI può farcela, nonostante l'età", eppure gli italiani sembrano ipnotizzati da questa vicenda.

Il luogo comune dell'italiano medio all'estero, il macho latino, il rubacuori, ma anche il maschilista impresentabile nelle grandi occasioni perché chiassoso e volgare; l'idea del maschio dominante che muove il potere in base a quello che gli storici delle religioni della Polinesia del secolo scorso chiamarono il Tabu mana, sorta di carisma/potere magico che alcuni uomini hanno per nascita e che, non di rado, si manifesta anche in una sfrenata libido. Tutto questo non sembra indignare davvero la popolazione e, del resto, se Berlusconi si è insediato anche grazie a questo tipo di strategia, c'è da aspettarsi che mai e poi mai ci si renda davvero conto di cosa significhi all'atto pratico tutto questo.

Un maschio alfa che può agire a proprio piacimento su un sesso mai così debole perché, a detta del suo ex medico nonché, ovviamente, deputato del Pdl Umberto Scapagnini in lui vi è "un bilanciamento fortissimo tra le capacità di resistenza fisica con quelle mentali": un tipo "anormale in senso positivo" in cui l'età biologica procede più lentamente di quella anagrafica e che potrebbe, stando sempre a quanto sostiene Scapagnini, vivere fino a 120 anni. E ovviamente, in queste dichiarazioni rilasciate da Scapagnini ai microfoni di Radio due, volte ad esaltare tutta la superiorità fisica del Premier, non potevano mancare anche le lodi sessuali: le "sveltine" di Silvio Berlusconi supererebbero, dunque, i tre quarti d'ora di durata, dato che il suo corpo lo sostiene con tanta virilità.

A questo punto sarebbe lecito cessare di interrogarsi a proposito della veridicità di tali affermazioni, bensì prenderle solo per quello che sono: la traslazione, ad alti livelli, di quella che era la gara degli adolescenti per la lunghezza del proprio membro. La dimostrazione che, ancora una volta, le nostre menti di cittadini vengono trattate come quelle di una tribù in cui ad un grande capo plenipotenziario, in tutti i sensi, si contrappone una sterminata massa di sudditi a cui il cielo non ha voluto concedere i medesimi privilegi: volontà divina, ergo giusta e insindacabile.

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