Scandalo fondi nel Lazio, si dimette il capogruppo Pdl Battistoni
E' durato poco alla guida del Pdl Lazio, Francesco Battistoni, che oggi ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico consegnando la lettera di addio al segretario del partito. Dopo lo scandalo sui fondi pubblici che ha coinvolto i vertici del popolo della libertà in Consiglio regionale, Battistoni era subentrato all'indagato Franco “Er Batman” Fiorito accusato di peculato. La notizia delle dimissioni di Battistoni era già nell'area visto che lo stesso Fiorito lo aveva tirato in ballo negli interrogatori con i magistrati e il segretario del partito Angelino Alfano lo aveva convocato questa mattina nella sede nazionale di via Dell'Umiltà. Lo stesso Battistoni aveva rinviato un'importante incontro di gruppo in consiglio regionale e dunque alla fine non ha potuto fare altro che dimettersi. "Ho fatto quello che i colleghi e il Pdl hanno ritenuto giusto fare, ho fatto quello che secondo me un buon amministratore e padre di famiglia deve fare in queste situazioni" ha detto il dimissionario capogruppo all'uscita dalla sede del Pdl. Del caso Lazio si parlerà anche oggi al vertice dello stato maggiore del Pdl convocato a palazzo Grazioli anche in vista dell'appuntamento di martedì 25 settembre con i capigruppo e i vice capigruppo di tutti i Consigli regionali d'Italia.
Le Fiamme Gialle nuovamente nella sede del Consiglio Regionale del Lazio – Niente dimissioni invece per il governatore Renata Polverini alla quale tutti i vertici del Pdl chiedono uno sforzo per resistere alla guida del Lazio. Sia il sindaco Alemanno che direttamente Silvio Berlusconi hanno auspicato una sua tenuta anche perché un suo addio rischierebbe di provocare molti danni all'interno del Pdl. Intanto però dalla magistratura continuano le indagini per accertare i fatti. Dopo le perquisizioni dei giorni scorsi alla Pisana, gli investigatori del nucleo valutario della Guardia di Finanza si sono presentati nuovamente questa mattina nella sede del Consiglio regionale del Lazio per trovare riscontri alle parole di Fiorito. Per i magistrati che conducono l'indagine infatti nel Pdl fino ad ora esisteva "una gestione caotica" dei fondi del partito con violazioni palesi della legge che potrebbero coinvolgere altri politici del gruppo.