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Scalfarotto: “Gpa solidale deve essere permessa, Stato non può sovrapporsi alle nostre decisioni intime”

Il senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto, in un’intervista a Fanpage.it, spiega la sua proposta di legge sulla maternità surrogata solidale, presentata a titolo personale: “È intollerabile pensare che nelle decisioni più importanti, più intime della nostra vita, lo Stato possa sovrapporsi alla nostra decisione”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto ha presentato, a titolo personale, una proposta di legge sulla maternità surrogata solidale, elaborata insieme all'Associazione Coscioni. Nel frattempo alla Camera è iniziato l'iter della proposta di legge di Fratelli d'Italia, approdata in Aula lo scorso 19 giugno, che punta a far diventare reato universale la gestazione per altri, anche se si ricorre quindi a questa pratica all'estero. Una proposta che va in direzione totalmente opposta rispetto al testo firmato da Scalfarotto.

"Avevamo archiviato la figura dei figli illegittimi, che erano figli di serie B, considerandola una barbarie. Siamo tornati nella barbarie dei bambini di serie B. Esistono famiglie disfunzionali di tutti i tipi ed esistono famiglie felici di tutti i tipi. Quindi io raccomando sempre al legislatore di accostarsi a queste materie con delicatezza, con rispetto e di non farne mai una bandiera ideologica".

La legge depositata dal parlamentare intende regolamentare la gestazione per altri, stabilendo che "se una donna decide liberamente e autonomamente di voler portare avanti una gestazione per altri, per un'amica, per una sorella, per una persona che conosce, e lo vuole fare a titolo di solidarietà, perché magari questa donna non può, perché non ha l'utero o perché comunque non può portare avanti una gravidanza, possa farlo". Ma, specifica Scalfarotto, è importante che "lo possa fare con sicurezza, essendo certi che quella sua determinazione è stata presa in modo assolutamente libero e autonomo, quindi che non ci sia nessuna costrizione, e per questo prevediamo delle sanzioni molto severe. Si basa su un principio di libertà, perché è intollerabile pensare che nelle decisioni più importanti, più intime della nostra vita, lo Stato possa sovrapporsi alla nostra decisione".

In un'intervista a Fanpage.it Scalfarotto spiega anche quali sono i requisiti che una donna che si offra di portare avanti una gravidanza per altri deve avere, a tutela anche della sua salute: "Deve avere tra i 21 e i 42 anni, deve essere residente in Italia, deve avere già avuto un figlio, vivente, e può avere soltanto un figlio con Gpa, o massimo due se li ha per la stessa coppia o per la stessa persona, deve avere un minimo di reddito per assicurarsi appunto che non lo faccia spinta dal bisogno. E poi, ovviamente deve essere accompagnata anche in un percorso psicologico. Quindi quando prende questa decisione verrà sostenuta da uno psicologo e da personale specializzato che possa verificare se quella decisione è una decisione presa in modo libero e autonomo".

Per quanto riguarda le sanzioni, "se qualcuno intende approfittarsi o costringere una donna a portare avanti una gestazione per altri, allora la sanzione deve essere pesantissima perché il reato è grave. In realtà le sanzioni che ci sono in questo momento sono sanzioni molto limitate, perché la pena va da tre mesi a due anni. Quindi un reato veramente poco grave".

"Noi pensiamo che se qualcuno si è approfittato invece dello stato di bisogno, o ha costretto una donna a portare avanti la gestazione per altri, le sanzioni devono essere pesantissime. Quindi nel disegno di legge prevediamo che quella costrizione venga equiparata alla riduzione in schiavitù, dove la pena va da 8 a 20 anni di reclusione".

È difficile però che una proposta del genere trovi facile sponda in tutte le opposizioni. "Mi faccia dire subito una cosa, questo disegno di legge io lo presento a titolo assolutamente personale, perché anche il mio partito non ha una posizione compatta, anzi direi che la maggior parte dei miei colleghi, quasi tutti, sono contrari anche al mio disegno di legge".

"Ma devo dire che è una reazione della politica ampia, nonostante ci siano dei sondaggi che dicono che il 55% degli italiani sono favorevoli alla giustizia solidale, il 40% per tutte le coppie, il 15% soltanto per le coppie eterosessuali, e soltanto il 27% degli italiani sono contrari. Quindi, secondo me noi dipingiamo una opinione pubblica completamente orientata in posizione contraria quando così non è. Cioè mi pare che questa sorta di unanimità della politica alla contrarietà alla Gpa solidale non trovi un riscontro nell'opinione pubblica".

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