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Saviano contro Salvini: “Scappa dal processo, prima mi minaccia e poi non si presenta in tribunale”

Il giornalista Roberto Saviano si scaglia contro il ministro Salvini: “Oggi Salvini avrebbe dovuto testimoniare in un processo che dura da ben 5 anni, un processo che ha iniziato e voluto lui, ma ovviamente oggi Salvini in Tribunale non c’è”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Tribunale di Roma, udienza processo Salvini, che mi querelò nel 2018 perché lo avevo definito Ministro della Mala Vita. Oggi Salvini avrebbe dovuto testimoniare in un processo che dura da ben 5 anni, un processo che ha iniziato e voluto lui, ma ovviamente oggi Salvini in Tribunale non c’è". In un post sui social il giornalista Roberto Saviano attacca il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, che oggi non si è presentato in aula dove avrebbe dovuto testimoniare nel processo per diffamazione in cui lo scrittore è coinvolto, per via della querela del leader della Lega, che nel 2018 era stato definito dallo scrittore "ministro della mala vita".

"Salvini scappa da 5 anni perché un conto è minacciare e blaterare sui social o in televisione, cosa diversa è testimoniare, sotto giuramento, in tribunale", ha scritto il giornalista nel suo post.

"Da 5 anni dura questo processo – si legge ancora nel post – ricordatevene quando vi dicono che la giustizia non funziona, che è ingolfata da cause che vanno avanti per anni… In Italia abbiamo ministri che querelano e che poi non si presentano a testimoniare rendendo infiniti i processi che loro stessi hanno iniziato". Saviano ha proseguito con parole dure: "Da 5 anni sono ostaggio di questo cialtrone che da 10 anni minaccia di togliermi la scorta, mettendomi addosso un mirino e condannandomi così ad averla in eterno. Un ministro che querela uno scrittore, un ministro che intimidisce uno scrittore come monito per tutti. Un ministro che scappa dal tribunale… Ecco lo stato della democrazia nel nostro paese".

Quindi Saviano chiude con tono sarcastico: "La prossima udienza è stata fissata per il 7 dicembre 2023, con largo anticipo: Salvini ci sarà? Ne dubito".

Il prossimo 27 giugno invece dovrebbe svolgersi la nuova udienza del processo che vede imputato a Roma lo scrittore Roberto Saviano accusato di diffamazione questa volta nei confronti di Giorgia Meloni. La vicenda risale al dicembre 2020 – allora Meloni era una deputata – e in una puntata di un programma di La7 dove si parlava di immigrazione Saviano definì l'attuale Presidente del Consiglio "bastarda". Lo scorso dicembre il giudice monocratico di Roma ha respinto la richiesta avanzata da Matteo Salvini di costituirsi parte civile nel processo.

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