Sardine, Santori dopo la rottura con Ogongo: “Il mare non si scinde, al massimo si increspa”
Ombre sulle sardine, e venti di scissione dopo la rottura con il loro esponente romano Stephen Ogongo, che ha annunciato di voler prendere le distanze dai promotori del movimento, soprattutto dopo la foto scatta a Treviso alla fondazione Fabrica, centro culturale creato da Luciano Benetton, azionista di Atlantia, e diretto dal fotografo Oliviero Toscani, vicino al Partito Democratico.
Dopo le polemiche lo stesso Mattia Santori ha definito la visita al centro "un'ingenuità". Ma la giustificazione non è bastata a Ogongo, che aveva già fatto parlare di sé quando a dicembre, in occasione della prima manifestazione nazionale, il leader delle sardine romane si era detto disponibile ad accogliere anche gli esponenti di CasaPound in piazza. "L'incontro che i fondatori delle sardine hanno avuto con Benetton è stato sbagliato, inopportuno. Un errore politico ingiustificabile, ma solo l'ultimo degli errori che Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa hanno commesso nelle ultime settimane", ha detto Ogongo. "Da questo momento le sardine di Roma non fanno più riferimento ai 4 fondatori di Bologna né alla struttura che stanno creando". Aggiungendo inoltre che "Le sardine di Roma ripartono da quei valori che hanno fatto della manifestazione di Piazza San Giovanni la più grande e la più partecipata delle sardine: uguaglianza, libertà, giustizia sociale. Affiancarsi agli squali, o diventare come loro, non ci rafforza ma ci indebolisce, ci rende prede inconsapevoli".
"Il mare non si scinde, al massimo si increspa. Stephen da tempo non si presentava alle riunioni delle sardine romane, temevano ci fosse un interesse personalistico dietro a quel gruppo Facebook. Ne hanno e ne abbiamo avuto la prova quando ieri mattina ha eliminato senza alcun preavviso tutti i moderatori. Rispetto Ogongo ma la critica sulla foto è stata solo strumentale ad una scelta che lui o chi per lui aveva già maturato da tempo", ha replicato Mattia Santori in un'intervista ad Huffington Post. Il giornalista Alessandro De Angelis gli ha domandato se Ogongo sia ancora il loro riferimento romano. "Lo è stato nel momento del primissimo contatto – ha risposto Santori – Ma già dall'organizzazione di Piazza San Giovanni si capiva che il suo ruolo all'interno del gruppo era marginale e concentrato sulle apparizioni in tv e sui giornali. Il fatto che il suo gruppo Facebook abbia perso in poche ore 40mila membri la dice lunga sul distacco con le Sardine romane. Dispiace perché quando lui era in difficoltà lo abbiamo difeso tutti prendendoci anche parte del fango che veniva indirizzato a lui. Presumo cercherà di fare carriera politica. Ma se questo è l'inizio…".
Quanto alla foto con Toscani e Benetton, ha detto Santori, "in quel momento per noi Oliviero Toscani rappresentava il padrone di casa e Benetton una persona adulta con cui prevale il senso dell'educazione e del rispetto. Da lì nasce l'ingenuità della foto. Ma sbagliando si impara, e posso assicurare che abbiamo pagato anche molto più di altri che invece le foto se le fanno consapevolmente e rivestono ruoli di ben altra responsabilità politica".