Sardegna verso la zona gialla da lunedì: terapie intensive e posti letto in ospedale sopra la soglia
La Sardegna rischia il passaggio di fascia da lunedì 6 settembre. Per l'isola sono gli ultimi giorni di zona bianca, poi ci sarà l'inevitabile declassamento, vista la situazione epidemiologica in peggioramento. Sarebbe la seconda Regione italiana, dopo la Sicilia, a colorarsi di giallo. È stata raggiunta infatti la soglia dei 240 posti letto occupati in area medica, il 15%, valore che è già da fascia gialla, mentre le terapie intensive sono riempite al 13% (il livello massimo consentito per restare in zona bianca sarebbe il 10%). Anche il terzo parametro da considerare, ovvero l'incidenza dei casi settimanali ogni 100mila abitanti è stato ampiamente raggiunto: la Regione ha fatto registrare 137,38 casi ogni 100mila abitanti nel periodo 23 agosto -29 agosto (dovrebbero essere massimo 50). Questi dati sono aggiornati a ieri, martedì 31, giorno che viene preso in considerazione per il consueto monitoraggio settimanale.
A questo punto l'isola potrebbe già dal prossimo lunedì adottare misure anti Covid più rigide: nel caso della zona gialla sono previste mascherine obbligatorie ovunque, anche all'aperto, e limite di 4 persone al tavolo nei ristoranti all'aperto e al chiuso(a meno che i clienti non siano conviventi). Tutte le attività come cinema, teatri, palestre e piscine rimangono aperte, naturalmente con l'obbligo di esibire il green pass.
Gli ospedali intanto si riorganizzano, dando priorità ai pazienti Covid. "Siamo costretti a togliere posti letto a chi ha bisogno di cure per altre malattie, e sa perché? Perché c’è ancora troppa gente che non si vuole vaccinare", spiega Sergio Marracini, direttore sanitario del polo ospedaliero di Cagliari. Quasi tutti i ricoverati in ospedale e in terapia intensiva non risultano vaccinati: "Si rendono conto di cosa vuol dire prendersi il Covid solo quando arrivano in ospedale", dice Marracini, come riporta ‘L'Unione Sarda'.
Sull'isola è attesa per oggi la visita dei delegati del commissario Francesco Figliuolo. "Stanno pensando di sistemare nel giardino alcune strutture prefabbricate con letti di terapia intensiva. Mi chiedo solo come, eventualmente, potremo gestirli se non abbiamo personale. Anche se mi è stato garantito che qualche medico e qualche infermiere, adesso in servizio negli hub vaccinali, ci verrà restituito perché ormai si sta registrando una minore affluenza. Se non verrà imposto l’obbligo vaccinale, vivremo nell’emergenza ancora almeno per un altro anno", aggiunge il direttore sanitario.
La scorsa settimana la Sardegna ha evitato la zona gialla per un soffio, grazie a sedici posti letto vuoti in area medica, e secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute era tra le Regioni considerate "a rischio basso". Ma la campagna vaccinale va ancora a rilento: ci sono ancora 250mila persone non immunizzate, di cui quasi 105mila over50.
Terapie intensive in aumento in 3 Regioni
A livello nazionale l'Italia si sta avvicinando all'obiettivo del 70% della popolazione che ha ricevuto due dosi del vaccino anti Covid-19. L'incidenza generale nel Paese è di 76,55 casi ogni 100mila abitanti, nel periodo 23-29 agosto. Ma in alcune Regioni la situazione epidemiologica è già in peggioramento. Secondo gli ultimi dati Anche le Marche fanno registrare un aumento delle rianimazioni, al 9% (+1% rispetto al giorno prima); per quanto riguarda l'occupazione dei reparti ordinari è però ancora al 6% (-1%). Un aumento è stato calcolato anche nel Lazio, per quanto riguarda le rianimazioni: 8% (+1%), mentre nei reparti ospedalieri ordinari il tasso di riempimento è del 7% (0%). Un aumento nelle terapie intensive si segnala anche in Campania, al 4% (+1%), mentre è al 10% il tasso di occupazione in area medica (0%). In Lombardia invece si segnala un aumento della percentuale di occupazione dei reparti ordinari: è al 6% (+1%), mentre il tasso di occupazione delle rianimazioni è del 3% (0%).