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Sardegna, il governatore leghista Solinas indagato per abuso d’ufficio

L’inchiesta della Procura di Cagliari riguarda la nomina a consulenti della Regione di due uomini dello staff del Presidente considerati suoi fedelissimi. L’ipotesi di reato è abuso d’ufficio ma per ora l’inchiesta sarebbe ancora solo in fase preliminare e l’iscrizione del governatore leghista sarebbe solo “un atto dovuto”.
A cura di Antonio Palma
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Il governatore della Sardegna Christian Solinas è indagato dalla Procura di Cagliari con l'accusa di abuso d’ufficio. A rivelarlo è il quotidiano locale Unione Sarda spiegando che Solinas è finito nel mirino degli inquirenti a causa della nomina a consulenti della Regione di due uomini del suo staff considerati fedelissimi, il geometra Franco Magi e il perito tecnico Christian Stevelli. I due sarebbero finiti sul libro paga della stessa Regione dallo scorso mese di giugno proprio per volontà del Presidente della Regione. Stiamo parlando di una cifra di poco meno di 100mila euro l’anno vale a dire circa 6mila euro netti al mese, per i prossimi cinque anni. Una cifra contestata dai diretti interessati e comunque in linea con i regolamenti previsti dalla legge regionale ma al centro dell'inchiesta in realtà ci sono i meccanismi che hanno portato alla designazione dei due consulenti.

Il pm di Cagliari Andrea Vacca intende chiarire se c'erano i presupposti per gli incarichi e se le due figure individuate dal governatore Solinas abbiano i requisiti di “alta e specifica professionalità” previsti dalla legge per simili incarichi. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, infatti, i curricula dei due consulenti allegati al contratto riportano solo ruoli organizzativi minori in aziende di famiglia a parte gli incarichi di partito. L'inchiesta, che sarebbe partita già dall'estate scorsa, è stata affidata dalla Procura agli uomini della Guardia di Finanza del capoluogo sardo che hanno acquisito e analizzato tutti gli atti ufficiali che hanno portato alle nomine. Al momento l'inchiesta sarebbe  ancora solo in fase preliminare e l'iscrizione del governatore leghista  sarebbe solo "un atto dovuto" per permettergli di difendersi e chiarire la sua posizione in merito alle nomine dei due attivisti del Partito Sardo d’Azione.

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