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News sul caso Daniela Santanchè

Santanchè prepara la difesa per l’informativa al Senato, opposizioni valutano una mozione di sfiducia

La ministra del Turismo Santanchè si prepara per l’informativa al Senato di mercoledì 5 luglio. Le opposizioni valutano una mozione di sfiducia individuale nei suoi confronti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Non ha alcuna intenzione di dimettersi, neanche per una questione di opportunità, la ministra di Fratelli d'Italia Daniela Santanchè, che guida il dicastero del Turismo. Non esiste "una questione di opportunità", ha tagliato corto parlando con Il Secolo XIX in una intervista pubblicata oggi.

Mercoledì 5 luglio alle ore 15 è prevista in Senato l'informativa della ministra sui fatti connessi al servizio giornalistico televisivo di Report e ai successivi articoli di stampa sulla sua attività di imprenditrice e le imprese da lei controllate, che raccontano di presunte irregolarità da parte della società Visibilia, a lei riconducibile. Non sono previste votazioni. Non è ancora chiaro se vi sarà una mozione di sfiducia individuale nei suoi confronti: le opposizioni si sono riservate all'esito delle sue spiegazioni in Parlamento la decisione sul deposito o meno di una mozione.

Alla vigilia di una settimana difficile il membro del governo ostenta sicurezza: "Non ho alcun tipo di imbarazzo per l'inchiesta di Report. Mercoledì prossimo andrò in Senato a rispondere tranquillamente a tutto".

Alla domanda se si sia sentita protetta dal partito e dalle forze di maggioranza in questi giorni, in cui è stata al centro della bufera, Santanchè ha risposto così al Secolo XIX: "No, ma solo perché non c'era bisogno di difendermi, cosa che faccio benissimo da sola. Ma se la domanda è se ho sentito vicino a me i colleghi di governo, la maggioranza e il partito, le dico senza dubbio di sì", ha assicurato.

"Ho già spiegato che sono state dette cose false, ma risponderò a tutto in Parlamento: ho la serenità di chi ci ha sempre messo la faccia", ha aggiunto l'esponente del governo. "Ho immediatamente risposto a quanto detto da Report con una querela", ha aggiunto, "ma poi si è alzato un coro da parte dell'opposizione che voleva che io andassi in Parlamento e riferire, e non per vie legali. Ho sempre risposto alle domande, ma in questo momento per rispetto che devo alle istituzioni risponderò lì".

Ma se la ministra dice di non provare alcun imbarazzo per l'inchiesta, le opposizioni la incalzano: "In questo scenario deprimente, siamo noi ad essere imbarazzati per lei", ha detto Emma Pavanelli, capogruppo M5s in commissione Attività Produttive, che ha aggiunto: "Da giorni ormai cresce la sequela di cose che la ministra del Turismo dovrà spiegare" e "al di là di come andrà la giornata di mercoledì, sul governo Meloni rimarrà comunque una macchia indelebile".

Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha anticipato che potrebbe proseguire la battaglia anche dopo le spiegazioni di Santanchè a Palazzo Madama: "Se pensa che un monologo in un'Aula parlamentare servirà ad archiviare tutto si sbaglia di grosso". 

"Ascolteremo con attenzione le sue parole – ha aggiunto – ma a meno di convincenti argomentazioni in grado di dissipare le nubi che ogni giorno si fanno più dense, continueremo a insistere nelle sue dimissioni come chiedono le decine di migliaia di persone che stanno firmando la nostra petizione". Oltre a chiedere che la ministra spieghi non solo al Senato ma anche a Montecitorio, l'opposizione continua a ritenere insufficiente la formula scelta, cioè le semplici comunicazioni attraverso un'informativa. Formula che permetterà a Daniela Santanchè di non dover rispondere alle domande.

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