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News sul caso Daniela Santanchè

Santanchè indagata per truffa sulla cassa integrazione Covid, M5s: “Mentì in Senato, ora si dimetta”

La conferma dell’indagine a carico di Santanchè è arrivata da una nota della procura di Milano, che ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della ministra del Turismo e di altre persone. M5s: “Santanchè mentì sfacciatamente di fronte all’aula al Senato sul ricorso alla Cassa Integrazione Covid delle sue aziende”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Truffa ai danni dell'Inps per presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid 19, per un totale di 13 dipendenti: è l'ipotesi della Procura di Milano, che ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè e di altre persone, nonché delle società Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl.

Sono cinque in tutto, tre persone e due società, i soggetti citati nell'avviso di conclusione delle indagini della procura. Oltre alle società Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl e alla ministra del Turismo, risultano indagati anche il compagno dell'esponente di FdI Dimitri Kunz D'Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo Visibilia. Nell'indagine, coordinata dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio e dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo – e quindi continuando a lavorare – causando un danno di oltre 126mila euro versati dall'ente pubblico.

I fatti sono stati denunciati anche da Federica Bottiglione, ex manager: secondo le indagini della Procura di Milano e nonostante fosse stata messa in cassa integrazione Covid "a zero ore", continuava a lavorare. E lo stesso schema sarebbe stato replicato anche per altri 12 dipendenti, tra Visibilia Editore e Concessionaria.

In 16 pagine, depositate dai pm nella causa civile che ha portato all'amministrazione giudiziaria di Visibilia Editore, la Gdf aveva riassunto la vicenda denunciata da Bottiglione, "inviperita" per essere stata "inconsapevolmente (…) messa in una situazione gravissima".

Dalle conversazioni telefoniche del novembre 2021 da lei registrate era emerso non solo come la mossa di ricorrere alla Cigs sarebbe stata architettata per lo meno da Kunz D'Asburgo e Concordia, ma anche come la manager abbia poi temuto di finire nei guai. Per esempio, perché per i compensi per il lavoro svolto "facciamo figurare … come gli altri, le note spese figurative, cioè tipo rimborsi chilometrici", le aveva spiegato Concordia. "Ma se non mi sono mossa, che c'è il Covid", replicava lei. Così sarebbero stati effettuati "bonifici bancari a favore di Bottiglione, aventi causali relative al rimborso di spese mai sostenute dalla collaboratrice, finalizzati a compensare la retribuzione netta mensile che la società si era impegnata ad erogare, rispetto alla percezione della cassa integrazione a zero ore".

Inoltre, la manager chiedeva a Kunz e Concordia che la sua posizione venisse "sanata", cosa che non avrebbero fatto, perché ciò avrebbe comportato restituire i soldi all'Inps e quindi "sarebbe come ammettere – le diceva Kunz – non lo puoi fare, sennò metti nei casini tutti".

Non è invece stato ancora notificato, a quanto risulta, l'avviso di conclusione delle indagini dell'altro filone che coinvolge la ministra di Fratelli d'Italia, iniziato prima di quello della truffa ai danni dell'Inps, che consiste nell'accusa di falso in bilancio di Visibilia. In questo caso, scrive il Corriere della Sera, è possibile che la notifica arrivi la prossima settimana, all'esito dell'esame del supplemento di perizia richiesto al professore dell'Università Bocconi consulente dei pm.

La nota della procura di Milano

"La Procura di Milano ha notificato in data odierna avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del Ministro Daniela Garnero Santanchè e di altre persone, nonché delle società Visibilia editore s.p.a. e Visibilia concessionaria s.r.l. ai sensi del d.lgs. n° 231/2001, per un'ipotesi di truffa ai danni dell'Inps in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid 19, per un totale di 13 dipendenti. Sussiste un pubblico interesse a divulgare le notizie riguardanti tali indagini, ferma restando la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, da reputarsi non colpevoli fino alla eventuale sentenza di condanna divenuta irrevocabile", si legge in una nota ufficiale del Procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola.

Le reazioni

"La chiusura delle indagini preliminari a carico della ministra Santanchè e delle ‘sue' Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria Srl confermano ciò che è chiaro a tutti dal luglio scorso. Daniela Santanchè in quel pomeriggio d’estate mentì sfacciatamente di fronte all’aula al Senato sul ricorso alla Cassa Integrazione Covid delle sue aziende, relativamente alle irregolarità portate alla luce dall’inchiesta di ‘Report'. La Procura di Milano non fa che certificare come la ministra Santanchè non possa più ricoprire il suo ruolo attuale. In qualsiasi altro paese si sarebbe già dimessa da quel dì, ma arrivati a questo punto il passo indietro è obbligato: anche Giorgia Meloni dovrebbe prenderne atto", hanno scritto in una nota i senatori M5s in commissione Industria, Turismo e Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

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