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News sul caso Daniela Santanchè

Santanchè in Senato dice che le multe da pagare non erano sue: “Avevo dato la Maserati ai carabinieri”

Nella sua informativa in Senato, la ministra Daniela Santanchè ha citato anche il caso degli accertamenti e delle multe non pagate emerso negli scorsi giorni. Sono “di competenza dell’Arma dei carabinieri”, ha detto, perché aveva dato loro la Maserati in questione “in comodato gratuito” come auto di scorta.
A cura di Luca Pons
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La ministra del Turismo Daniela Santanchè è intervenuta con una informativa in Senato per rispondere alle accuse emerse nelle scorse settimane nei suoi confronti, soprattutto sulla gestione delle sue società, tra cui Visibilia e Ki Group. Nel corso del discorso a Palazzo Madama, però, Santanchè ha toccato anche un altro punto: le presunte multe per divieto di sosta non pagate, e il totale complessivo di 462 accertamenti ricevuti in cinque anni da una sua auto. Si trattava di una Maserati ottenuta in leasing, a quanto risulta, con soldi della sua società Visibilia.

Il caso era stato sollevato dal Fatto quotidiano nei giorni scorsi. Si parlava, come detto, di 462 accertamenti ricevuti dal 2015 al 2019, di cui la maggior parte per circolazione in area Ztl a Milano. Questi erano stati archiviati automaticamente perché la targa dell'auto era collegata a un ecopass intestato personalmente a Santanchè, che permetteva di accedere anche alle aree a traffico limitato.

Le altre infrazioni, invece, erano 43 multe per divieto di sosta che risultavano mai pagate. Solo una sanzione, a quanto pare, era stata pagata e poi rimborsata. Il fatto che l'auto fosse stata presa in leasing dalla stessa Santanchè, per quanto con soldi della società (stando a quanto riportato dal Fatto), ha fatto presumere che la Maserati fosse un'auto aziendale, oppure per uso privato, dato che era collegata all'ecopass personale della parlamentare di Fratelli d'Italia. Ma oggi Santanchè ha dato un'altra versione dei fatti.

Verso la fine del suo intervento, la ministra del Turismo ha detto: "Cosa resta (per attaccarmi, ndr)? Le immancabili note di colore: sul mio abbigliamento, sul mio tenore di vita, sulle mie case, sulle mie amicizie, sui nomignoli che mi sono stati dati. Financo su multe riferite erroneamente a me, per sosta vietata o circolazione in zone a traffico limitato".

Sarebbero state "erroneamente" riferite a lei, perché in realtà erano "di competenza dell'Arma dei carabinieri, a cui ho dato in comodato gratuito una mia vettura, per non gravare sulle auto di scorta di proprietà statale". Insomma, Santanchè ha affermato che in quegli anni l'auto sarebbe stata data ai carabinieri di Milano, per usarla come auto di scorta. La sua scorta, si presume, anche se la ministra non ha specificato. E nel corso degli anni – fino al 2019, quando l'auto è stata restituita al concessionario – sarebbero stati quindi i carabinieri a incorrere nelle multe e non pagarle.

"Niente di che, un mio gesto", ha commentato ancora Santanchè, lamentando che invece questo suo moto di generosità "è stato invertito, come se avessi fatto un atto di arroganza". Poi ha ribadito: "Voglio dirlo chiaro: non ho nessuna multa da pagare. Non ho multe che devo pagare".

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