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News sul caso Daniela Santanchè

Santanchè e la truffa ai danni dell’Inps: come è andata l’udienza e perché la ministra rischia il processo

Oggi si è svolta l’udienza preliminare nell’ambito del procedimento per truffa aggravata ai danni dell’Inps sul caso Visibilia, in cui è coinvolta la ministra Santanchè. L’istituto di previdenza ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile per i danni patrimoniali e di immagine.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Vi sembro preoccupata? Sono ottimista. Escludo che arrivi un rinvio a giudizio oggi, poi sono qui per parlare di politica e non c'è niente di attinente per quanto riguarda la mia attività politica e di ministro". Ostenta sicurezza la ministra del Turismo Daniela Santanchè davanti ai giornalisti, a proposito delle vicende giudiziarie che riguardano la sua attività di imprenditrice e l'eventualità di un rinvio a giudizio, che non è da escludere.

Per la truffa sui fondi Covid l’Inps sarà parte civile

Nello specifico oggi si è tenuta l'udienza preliminare del procedimento in cui Santanchè, il compagno Dimitri Kunz d'Asburgo Lorena e Paolo Concordia, collaboratore esterno che si occupava della gestione del personale, sono imputati per la presunta truffa all'Inps nell'erogazione indebita della cassa Covid a zero ore per 13 dipendenti di Visibilia Editore e  Visibilia Concessionaria. La ministra non era presente in aula. Oggi i legali dell'Ente previdenziale hanno chiesto e ottenuto di essere ammessi come parte civile.

Secondo l'accusa le due società avrebbero chiesto e ottenuto la cassa integrazione in deroga nel periodo pandemico per i 13 dipendenti, per un totale di 126mila euro, anche se questi hanno continuato a lavorare in quel periodo. A maggio la procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio per le società, Santanché, Kunz e Concordia. A tutti loro viene contestato di aver "dichiarato falsamente" che i lavoratori fossero in cassa "a zero ore" mentre in realtà lavoravano.

Cosa ha chiesto la difesa della ministra Santanchè

Nell'udienza preliminare del procedimento per truffa aggravata ai danni dell'Inps, che si è tenuta oggi, la società fondata dalla ministra del Turismo, Visibilia Editore, ha chiesto di patteggiare una sanzione da 23 euro con l'intera restituzione delle cifre contestate dall'Inps. I pm Luigi Luzi e Maria Gravina, che contestano i reati al ministro del Turismo hanno dato parere favorevole al patteggiamento. La gup di Milano, Tiziana Gueli, ha poi rinviato al 23 ottobre, data della prossima udienza, la decisione riguardo la richiesta del difensore di Santanchè, Nicolò Pelanda, di trasferire il processo a Roma per una questione di competenza territoriale.

Tre le possibili strade per il gup: accogliere la richiesta della difesa, far risolvere la questione alla Cassazione, oppure lasciare che sia Milano a occuparsi della vicenda. Inoltre è stata chiesta dal legale di Santanchè una riqualificazione giuridica del reato: non più truffa ma indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Truffa ai danni dell'Inps: la vicenda

L'indagine era nata dalle dichiarazioni di Federica Bottiglione, ex dirigente di Visibilia Editore, la quale aveva registrato le conversazioni con il compagno della Santanchè e aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, dal marzo 2020 fino a novembre 2021, era invece ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo Covid. Uno schema che sarebbe stato replicato per altri ex dipendenti di Editore e altri sei di Concessionaria. Accuse da cui la senatrice si era difesa, lo scorso luglio, in Parlamento.

La scorsa settimana invece era iniziata l'udienza predibattimentale sui contestati falsi in bilancio presumibilmente commessi da Santanchè e altri 16 persone legati ai conti delle società dello stesso gruppo. Per questo filone la prossima udienza in programma sarà il 17 ottobre. Altre udienze sono state fissate per il 30 ottobre e il 21, 22, 25 e 26 novembre.

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