Santanchè dice che la Venere di Botticelli farà l’influencer del turismo anche in versione invernale
La Venere di Botticelli tornerà a fare la "virtual influencer" del turismo italiano nella campagna promozionale Open to meraviglia studiata dal governo Meloni. Tornerà "in versione invernale", con "gli sci e in 3D". Lo ha annunciato Daniela Santanchè, ministra del Turismo che nelle ultime settimane si è trovata al centro di uno scandalo incentrato sulle accuse di mancati pagamenti a fornitori e dipendenti a due aziende a lei collegate.
Intervenuta all'evento Futuro Direzione Nord, a Palazzo delle Stelline a Milano, Santanchè ha chiarito le intenzioni del ministero sull'iniziativa Open to meraviglia. Ad aprile, quando era stata lanciata per l'estate, c'era stata una polemica legata al fatto che la campagna fosse molto poco curata dal punto di vista tecnico, e non solo: era emerso che uno spot promozionale era stato girato in Slovenia, nonostante dovesse mostrare le bellezze dell'Italia.
La Venere di Botticelli era stata utilizzata, in una versione modificata digitalmente, come vera e propria mascotte di questa campagna internazionale. O "virtual influencer", come l'aveva definita la ministra Santanchè. E come è tornata a definirla durante l'evento milanese, spiegando il piano per i prossimi mesi: "La Venere di Botticelli sarà sempre la nostra virtual influencer ma in versione invernale. La vedrete con gli sci e in 3D". C'è poi l'obiettivo di allargare la platea: "Dobbiamo rivolgerci anche ai giovani, non solo con la virtual influencer ma anche con i social. Con la campagna estiva abbiamo avuto dei numeri pazzeschi in tutto il mondo, anche grazie alle critiche", ha sottolineato la ministra.
Santanchè ha riconosciuto che ci siano stati dei buchi nell'acqua, innegabili soprattutto per gli aspetti tecnologici: l'immagine usata sul sito della campagna era molto sgranata, e la bassa risoluzione era dovuto al fatto che non era stato utilizzato il file originale, ma una versione scaricata da Whatsapp, probabilmente mandata senza pensarci troppo da un incaricato all'altro. "Sono stati fatti diversi distinguo – ha detto Santanchè – qualche errore lo facciamo anche noi, ma tra fare e non fare credo che sia meglio fare".
La ministra ha poi ribadito che "dobbiamo imparare a essere più bravi a fare comunicazione e saperci vendere". Non solo a livello di campagne ministeriali, ma anche a livello individuale: "Tutti noi dovremmo appropriarci di quell'orgoglio di appartenenza, essere orgogliosi della nostra nazione". Si vedrà se la Venere di Botticelli con gli sci – questa volta forse in alta risoluzione – basterà per risollevare l'orgoglio nazionale.