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Santanché ancora contro tutti: “Mi attaccano perché donna”

Non si placa la polemica interna al Popolo della Libertà dopo l’intervista di ieri in cui la Santanché attaccava le “colombe del partito”. E intanto il momento della verità si avvicina: il Governo reggerà?
A cura di Redazione
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Non accenna a placarsi lo scontro interno al Popolo della Libertà. Se Brunetta prova infatti a gettare acqua sul fuoco, prospettando l'ipotesi di un partito unito alla prova di forza decisiva, è ancora palpabile l'irritazione per l'intervista di Daniela Santanché a Repubblica. E dopo il fuoco di sbarramento di ieri delle "colombe" contro la fedelissima del Cavaliere, da Cicchitto a Gasparri passando per Schifani, appare inevitabile un chiarimento interno e, magari, anche una definizione più netta delle gerarchie. Del resto, la stessa Santanché, raggiunta oggi dai cronisti del Corsera, non sembra intenzionata a fare passi indietro, anzi calca la mano spostando il bersaglio della polemica e facendone una questione "di genere".

"Quando una donna mette fuori la testa, ci sono i maschi che reagiscono", arguisce la "pitonessa del Pdl" (la definizione è sua), per poi lasciarsi andare ad una considerazione che suona come uno sfogo: "Ma secondo voi, se fossi stata un uomo, mi avrebbero attaccata così come hanno fatto? In questo Paese, quando una donna mette fuori la testa…". Per il momento sul punto ancora nessuna risposta, ma la sensazione è che si tratti di schermaglie che anticiperanno il vero scontro interno al partito: e con il ritorno a Forza Italia, la guerra di posizione interna al Pdl sarà ancora più cruenta.

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