Santanché: “Alfano vuole la mia testa? La offro per il bene dell’Italia”
"Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l’unità del Pdl-Forza Italia. Detto che ciò dimostra la strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari, non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose". Comincia con queste parole l'intervento di Daniela Santanché nel merito dello scontro in atto nel Popolo della Libertà dopo la decisione di Berlusconi di rompere il patto di Governo con Pd e Scelta Civica. Una delle esponenti di primo piano della componente dei "falchi" del Popolo della Libertà, infatti, dimostra di aver ben compreso a chi era indirizzato lo sfogo di ieri di Angelino Alfano, il quale aveva mostrato tutto il suo fastidio per la deriva "estremista" del partito e per la radicalità di alcune scelte.
Così la "pitonessa" decide di essere diretta come non mai, ipotizzando anche di poter compiere un passo indietro, se fosse necessario alla "causa": "Pertanto la mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d’argento, perché l’unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell’Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi". Insomma, per ora la sola cosa certa è che non si tratta di uno strappo indolore.