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Sangiuliano sentito per oltre 4 ore in Procura: a che punto è l’indagine sul caso Boccia

Gennaro Sangiuliano è stato ascoltato dai pm romani nell’ambito dell’indagine su Maria Rosaria Boccia, scattata dopo la denuncia depositata dall’ex ministro. “Abbiamo massima fiducia nell’autorità giudiziaria”, ha dichiarato il legale al termine dell’audizione, durata più di 4 ore.
A cura di Giulia Casula
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L'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è stato ascoltato questa mattina in Procura a Roma nell'ambito dell'indagine su Maria Rosaria Boccia, scattata a seguito dell'esposto depositato le scorse settimane dai legali dell'uomo.

È durata più di quattro ore l'audizione davanti ai pm romani, che in base a quanto si apprende, hanno convocato Sangiuliano per chiarire "alcuni aspetti" della denuncia presentata nei confronti dell'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, accusata di minaccia o violenza a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate.

Nel lungo colloquio, i pm capitolini, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi che ha preso parte all'atto istruttorio, avranno avuto modo di entrare nei dettagli del rapporto tra Sangiuliano e la donna e in particolare, di ripercorrere gli eventi citati dall'accusa all'interno dell'esposto. Tra questi, c'è il presunto litigio avvenuto tra il 16 e il 17 luglio in cui Boccia avrebbe aggredito Sangiuliano procurandogli un taglio sulla fronte. 

Nella ricostruzione fornita dai legali dell'ex ministro, tra i due sarebbe nata dapprima un rapporto professionale poi trasformatosi in una relazione extraconiugale, che avrebbe presto rivelato dei tratti fortemente "tossici". Tra le condotte lamentate da Sangiuliano ci sarebbero i ripetuti tentativi da parte di Boccia di contattare la moglie del ministro, Federica Corsini, e di esercitare "pressioni" in merito alla questione della sua nomina a Consigliera per i grandi eventi dopo la smentita diffusa dagli uffici del MiC.

A questi elementi, si aggiungerebbe la presunta finta gravidanza comunicata da Boccia a Sangiuliano, il quale avrebbe allegato come prove dei messaggi ricevuti dalla donna. "Abbiamo illustrato alcuni aspetti della denuncia che abbiamo presentato nei confronti di Boccia così come richiesto dai pubblici ministeri", ha dichiarato Silverio Sica, legale di Sangiuliano. "Gli inquirenti ora con scrupolo vaglieranno quanto abbiamo messo a loro disposizione: abbiamo massima fiducia nell'autorità giudiziaria", ha aggiunto.

Negli scorsi giorni, su disposto della Procura di Roma, la casa dell'imprenditrice è stata perquisita e i suoi dispositivi elettronici sequestrati. Pc, tablet, pen drive, telefoni, schede sim sono finiti sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti che analizzeranno il materiale raccolto, tra cui anche gli occhiali con cui la donna realizzava riprese all'interno di Montecitorio senza alcuna autorizzazione. Terminati questi controlli, molto probabilmente, i pm procederanno a convocare Boccia perché fornisca la sua versione dei fatti.

Parallelamente, proseguiranno le due indagini a carico di Sangiuliano: la prima, condotta dalla Procura di Roma, riguarda le accuse di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio; la seconda, avviata dalla Corte dei Conti del Lazio, che si accerterà se ci siano stati danni erariali nell'uso dei beni pubblici nel periodo in cui era alla guida del MiC e in particolare, durante i viaggi e le trasferte in compagnia di Boccia.

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