Sangiuliano dopo le dimissioni: “Mi aspetto milioni di risarcimento. Il futuro? Tornerò a lavorare in Rai”
"Ora farò, insieme ai legali che mi aiuteranno, l’avvocato di me stesso. Sa che sono laureato in giurisprudenza e ho il dottorato in diritto? So bene come si fanno le querele ai giornalisti." L'ormai ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un'intervista al Messaggero parla del proprio futuro dopo le dimissioni per il caso Boccia.
Cosa ha detto l'ex ministro Sangiuliano dopo le dimissioni
"Le conosco, purtroppo, ora direttamente sulla mia pelle, anche se mai avrei immaginato un cinismo così terribile e un disprezzo della persona tanto forte: la pericolosità devastante delle fake news", dice. E annuncia: "Mi aspetto milioni e milioni di risarcimento."
C'è però una nota di sollievo: "Mi stanno chiamando tutti i ministri per esprimermi solidarietà". Anche Salvini? "Anche lui. E in più due esponenti dell’opposizione: Giuseppe Conte e Andrea Orlando. Mi hanno trasmesso il loro affetto, sono due amici a cui tengo molto", assicura Sangiuliano.
Quindi parla del suo futuro e, alla domanda se tornerà in Rai, assicura: "Certo che ci tornerò. Come hanno fatto Marrazzo, Badaloni e tanti altri che presero aspettativa per impegnarsi in politica. Sono un dipendente Rai a tempo indeterminato. Tornerò al mio lavoro e nell’azienda dove sono cresciuto. Ma non voglio un posto di rilievo."
L'ex ministro ha però soprattutto un progetto familiare: "Voglio recuperare anche i miei sentimenti. Stare vicino a mia moglie, di cui resto innamorato, e fare un bilancio della mia vita politica. Vogliono farmi passare per un reietto, ma io mi sento a posto con la coscienza: non ho tradito le istituzioni, non ho usato neanche un euro di soldi pubblici per un caffè. La Corte dei Conti vuole indagare (su Maria Rosaria Boccia, ndr)?"
Sgarbi: "Mi spiace per Sangiuliano, uno scivolone sul nulla"
Qualcuno ha ipotizzato che dietro Boccia ci sia in qualche modo la figura mediatica di Vittorio Sgarbi, l’ex sottosegretario che abbandonò il Ministero della Cultura dopo uno scontro durissimo proprio con Sangiuliano. "È una cosa malinconica, difficile da commentare. Mi fa molta tenerezza, mi spiace per lui… Lui ha fatto di tutto perché io mi divertissi firmando esposti anonimi, ma io non mi compiaccio affatto della sua caduta. Molte cose si possono criticare di lui, ma questa è una cosa insensata. Al di là del suo merito e delle sue capacità è una caduta sul niente. Basti pensare che se l'avesse nominata non sarebbe successo nulla…" A dirlo, intervistato dalla Stampa, è proprio Sgarbi.
Quanto all'ipotesi di una regia dietro la vicenda, Sgarbi afferma: "Ma no, non ci può essere nessuna regia. Lei si fidava di lui e lo ringrazia della nomina. Quando scopre che non è così, usa a proprio vantaggio quello che aveva. In realtà a vantaggio di nulla, perché cade lui e cade lei."