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Sangiuliano annuncia nuovi concorsi: “Assumeremo 1000 persone nel 2024”

Il ministro della Cultura Sangiuliano dice che con i tagli al fondo tax credit si possono reperire i soldi per abbattere le lista d’attesa nella Sanità.
A cura di Annalisa Cangemi
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"A dicembre, quando ero ministro da poco più di un mese, ho varato un concorso per 518 figure professionali: il concorso si è concluso, la graduatoria è fatta e stiamo assumendo le persone: sfido chiunque a trovare quando in Italia un concorso sia stato aperto e chiuso in appena nove mesi", annuncia il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel suo intervento all'Italia vincente, la kermesse di Fdi per un anno di governo.

"Tra qualche giorno lanceremo un nuovo concorso per 100 figure fra ingegneri, biologi, chimici, fisici per lavorare nell'amministrazione: prima non venivano perché erano pagati poco, invece li facciamo quasi dirigenti", aggiunge il ministro. Il Mic, sottolinea, "era sceso nel personale: abbiamo assunto 150 persone nel 2023, altre 1000 le assumeremo nel 2024, varando altri quattro concorsi".

Nel ripercorrere i provvedimenti assunti in un anno, Sangiuliano cita "i musei sempre puntualmente aperti", sottolineando che non ci sarà mai più "la beffa di trovarli chiusi a ferragosto", e poi ricorda riaperture importanti come "la Domus tiberiana al Colosseo, chiusa dagli anni '70", "l'ascensore panoramico" sempre nell'anfiteatro Flavio, "la via Krupp a Capri". E ancora il treno Roma-Pompei, diventato settimanale, il prossimo museo di San Casciano, "il biglietto nominativo per il Colosseo, realizzato in due settimane".

"Ma la cosa di cui vado più orgoglioso – ribadisce – è aver fatto pagare finalmente l'ingresso al Pantheon, il museo italiano più visitato al mondo". "Fra qualche settimana acquisteremo la casa museo di Verdi", aggiunge ancora Sangiuliano, citando anche l'impegno per "raddoppiare tre dei più grandi musei italiani", a partire dalla "nuova Brera a Palazzo Citterio". 

Il ministro ha parlato anche della polemica scoppiata a seguito della decisione di tagliare i fondi previsti per il comparto cinema: "Mi sono permesso di dire che ci sono cose sospette che fanno riflettere e film finanziati con svariati milioni di euro da contributi pubblici che vengono visti da pochissime persone e sono stato crocifisso sui giornali da una casta molto ricca. Ho toccato un santuario di potere", dice ancora intervenendo al Teatro Brancaccio di Roma. Ha spiegato quindi che il tax credit "è passato dai 400 milioni del 2019 a 800 milioni di euro, una cifra enorme con la quale si potrebbero fare tante cose". Per questo, ha aggiunto, "faremo un piccolo taglio ma nello stesso tempo vogliamo incidere sul meccanismo di spesa per renderlo più efficiente".

"Parlare di riforma – prosegue il ministro – non significa ritenere l'industria dell'audiovisivo non importante per l'Italia. È fondamentale". E rivolgendosi al ministro della Salute, Orazio Schillaci, sottolinea che con i fondi del tax credit "si potrebbero comprare tante macchine per la Tac in modo da abbattere le liste d'attesa".

Sangiuliano sotto attacco

"Vergognoso che Sangiuliano strumentalizzi i malati per giustificare i suoi disastri. Con la sua immorale dichiarazione di oggi ha passato il segno. Siamo di fronte a un Governo che taglia sulla sanità, che toglie risorse al fondo disabilità e poi strumentalizza i malati", replica Irene Manzi, componente nazionale della segreteria Pd, su X a proposito delle ultime dichiarazioni del Ministro sui tagli al fondo tax credit e la possibilità di investire quei fondi per l'acquisto di macchine per le Tac.

"Ancora una volta il ministro Sangiuliano, invece di occuparsi del settore a lui delegato, lo insulta. La perla di oggi è che per risolvere le liste di attesa in sanità bisognerebbe demolire il cinema italiano", dice Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico. "Siamo alla farsa, un ministro che odia il settore di cui dovrebbe occuparsi e lo insulta ogni giorno. Un governo che sa solo tagliare e fare cassa sulla sanità, sul welfare così come sulla cultura. Non è obbligatorio fare il ministro: se Sangiuliano è così allergico alla cultura, può serenamente tornare ad altre occupazioni", conclude.

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