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Sanatoria per scontrini e fatture, come funziona la regolarizzazione e chi ci guadagna

È partita la sanatoria per commercianti e partite Iva che non hanno fatto scontrini o fatture. L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che si potrà utilizzare il ravvedimento operoso, pagando fino al 15 dicembre 2023, per regolarizzare la propria situazione.
A cura di Luca Pons
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L'Agenzia delle Entrate ha confermato che è ufficialmente partita la sanatoria per chi non fa scontrini e fatture. Come previsto dal governo Meloni con una norma inserita a sorpresa nel decreto Energia, gli esercenti e le partite Iva che dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023 non hanno fatto scontrini o fatture (oppure li hanno fatti per importi troppo bassi) potranno mettersi in regola pagando una sanzione ridotta.

La norma è diventata operativa in questi giorni, dopo la pubblicazione il 29 settembre del decreto in Gazzetta ufficiale. L'Agenzia ha ricordato che "potrà beneficiare dell’opportunità, ad esempio, il commerciante che ha ricevuto il pagamento senza emettere lo scontrino fiscale o la ricevuta", e che per regolarizzare la situazione si seguirà la procedura del ravvedimento operoso.

In una prima versione della norma, era previsto che i negozianti potessero mettersi in regola pagando un diciottesimo della multa più bassa possibile. Forse anche in seguito alle proteste arrivate dalle opposizioni, oppure semplicemente per semplificare, alla fine si è scelto invece il ravvedimento operoso.

Come spiegato dall'Agenzia delle Entrate sul suo sito, questa procedura prevede che si paghi l'imposta dovuta, gli interessi arretrati e poi la sanzione ridotta (ma comunque più alta rispetto a un diciottesimo del minimo). L'importo della multa può variare in base alla situazione, al tipo di violazione e al ritardo nel pagamento. In ogni caso, va da un decimo del minimo a un quinto del minimo.

La sanatoria si potrà applicare a tutte quelle sanzioni che saranno rilevate fino al 31 ottobre 2023, quindi ci sono ancora alcune settimane per ‘farsi avanti' nel caso in cui si volesse aderire. Non si potrà utilizzare la sanatoria per le violazioni che hanno già portato a sanzioni.

L'altra scadenza da tenere a mente è che per approfittare del ravvedimento operoso il pagamento dovrà essere effettuato entro il 15 dicembre 2023. Il vantaggio ulteriore è che normalmente gli esercizi commerciali possono essere chiusi temporaneamente, e le licenze sospese, se ci sono troppe violazioni come queste in un certo periodo di tempo: invece quelle sistemate con la sanatoria non saranno calcolate da questo punto di vista.

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