Salvini vuole un tavolo con Draghi e gli altri leader politici per “parlare della pace in Ucraina”
Il leader della Lega, Matteo Salvini, vuole sentir parlare di pace. Lo ha detto chiaramente e a più riprese alla fine dell'incontro di oggi con la ministra Cartabia: "Mi piacerebbe sedermi intorno a un tavolo, non sui giornali, con Conte, con la Meloni, con Berlusconi, con Letta, con Renzi, con Draghi", ha detto il senatore del Carroccio. "Ragioniamo di pace, l'Italia può essere avamposto di pace? – ha chiesto retoricamente ai giornalisti presenti – L'Italia può essere il Paese che promuove un messaggio di pace?". Sull'invio di nuove armi in Ucraina Salvini ha manifestato qualche perplessità: "Abbiamo mandato aiuti umanitari e militari per difendersi, bisogna domandarsi che cosa avvicina la pace e che cosa la allontana".
"Mi sembra che tedeschi e francesi da questo punto di vista stiano facendo dei ragionamenti interessanti – ha sottolineato Salvini – e lavoro perché l'Europa dia una risposta unitaria, perché quando si parla di guerra bisogna essere sempre molto cauti". Poi ha rimandato il giudizio sul decreto interministeriale che approverebbe il nuovo invio di armi: "Prima di giudicare io leggo, non conosco i contenuti", ha detto, chiarendo che dovrebbe esserci anche un nuovo passaggio parlamentare. Poi ha insistito: "A me piacerebbe un incontro di tutti i leader per parlare di pace, lo chiedo direttamente a loro, perché di guerra si sta parlando a reti unificate". E ancora: "Mi piacerebbe che la politica ragionasse di come avvicinare la pace".
Sulla riforma della Giustizia Salvini ha invece spiegato: "Ci sarà un passaggio in Senato, dove se si riterrà di migliorare
alcuni passaggi della riforma Cartabia, si farà". Poi ha parlato delle polemiche interne al centrodestra riguardo la prossima tornata di elezioni amministrative, soprattutto sulla candidatura di Musumeci: "Io direi chiudiamo con la coalizione di centrodestra compatta le elezioni del 12 giugno e poi ragioniamo di tutto il resto – ha detto – Dobbiamo trovare candidati unitari. Oggi c'è Fratelli d'Italia che va da sola in diverse città, scegliamo l'unità del centrodestra, vinciamo le comunali e poi dal giorno dopo parliamo delle regionali".