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Salvini vuole riaprire i ristoranti la sera: “Se si va a pranzo in sicurezza, perché no a cena?”

“Dove vi sono le condizioni di sicurezza, dove c’è la zona gialla, dove c’è una situazione sanitaria sotto controllo, se si può andare a pranzo tranquilli, distanziati e ridotti a pranzo, lo si deve poter fare anche a cena”: così Matteo Salvini incontrando i ristoratori riuniti a Roma per protestare. Il leader della Lega, inoltre, ha promesso loro che presto arriveranno i soldi dei ristori.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini insiste: i bar e i ristoranti devono poter riaprire la sera."Io preferisco essere nelle stanze dove si decide piuttosto che fuori a protestare", ha detto il leader della Lega ieri sera, incontrando i ristoratori riuniti per una protesta a Roma davanti alla Camera dei deputati e promettendo loro che i soldi dei ristori arriveranno presto. "Le aziende non hanno tempo da perdere. Sul decreto Ristori, visto che abbiamo dato 30 miliardi di scostamento, l'impegno è che arrivino alle imprese che più hanno sofferto. Quindi al bar, alla ristorazione, ai pubblici esercizi: questa è una parola che vogliamo mantenere, però permettetemi di dire che l'ambizione di molti di voi è aprire e tornare a lavorare", ha detto.

Intervenendo ieri a Radio 24 Salvini aveva già ribadito che, come è possibile andare a pranzo in sicurezza alle ore 13, tanto dovrebbe essere farlo per cena qualche ora dopo. E dalla piazza, insieme ai ristoratori, ha proseguito: "I media dipingono chi chiede di lavorare come personaggi rivoltosi, pericolosi, negazionisti… qui invece c'è gente che continua da mesi a pagare la cassa integrazione ai propri dipendenti senza che nessuno gli abbia mai detto grazie. E questa gente vuole semplicemente lavorare". Il segretario del Carroccio continua a parlare di buonsenso e sostiene che quella di riaprire sia una richiesta condivisa dai sindaci di tutti i colori politici.

E rispetto alla linea che sembra voler prendere Mario Draghi, con un inasprimento delle misure anti coronavirus, ha commentato: "Io sono d'accordo con i sindaci. I sindaci di tutti i colori politici hanno richiesto, come ho fatto anche io la prima volta che ho incontrato i presidente Draghi… Dove vi sono le condizioni di sicurezza, dove c'è la zona gialla, dove c'è una situazione sanitaria sotto controllo, se si può andare a pranzo tranquilli, distanziati e ridotti a pranzo, lo si deve poter fare anche a cena". E ancora: "Se ci sono situazioni critiche in alcune città, in alcune province si intervenga senza chiusure nazionali. Però dove si può garantire la sicurezza a mezzogiorno lo si deve poter fare anche di sera".

A chi lo accusa di stare sia in piazza che al governo, Salvini risponde dicendo che questi lavoratori li ha incontrati quando era all'opposizione e che continuerà a farlo perché ci sono troppi miliardi fermi da troppi mesi da sbloccare. "C'è la richiesta di tornare a lavorare che riguarda tante categorie, i gestori di teatri e cinema. Sono perfettamente d'accordo, la salute prima di tutto, tanto che conto che l'Italia possa produrre i vaccini nei prossimi mesi invece di aspettarli da altri, però il diritto al lavoro deve andare di pari passo con il diritto alla salute", ha dichiarato. "Nessuna sottovalutazione del virus, ma il buonsenso", ha concluso

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