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Salvini vuole andare avanti con Draghi fino a fine legislatura

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ritiene che il governo possa andare avanti fino alla fine della legislatura, escludendo in parte l’ipotesi di Mario Draghi come prossimo presidente della Repubblica: “Noi contiamo di arrivare con Draghi a fine legislatura a marzo 2023”, afferma il segretario del Carroccio.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’obiettivo di Matteo Salvini e della Lega è quello di far proseguire l’esperienza del governo Draghi. “Noi contiamo di arrivare con Draghi a fine legislatura a marzo 2023”, afferma il segretario del Carroccio intervistato dal Giornale. Non una chiusura all’ipotesi di Draghi come prossimo presidente della Repubblica, ma la strada preferita da Salvini sembra un’altra. Se, comunque, l’attuale presidente del Consiglio dovesse decidere diversamente, per il segretario della Lega non ci sarebbero ostacoli: “Non è Salvini a decidere il futuro di Draghi, per il momento spero che continui a fare il presidente del Consiglio perché lo sta facendo bene. Se poi desiderasse fare il presidente della Repubblica sarei il suo primo sostenitore. Ma per ora sono discorsi prematuri”.

Il leader del Carroccio commenta anche i quesiti referendari depositati insieme al Partito Radicale sul tema della giustizia, sostenendo che non siano di intralcio alla riforma più strutturata a cui sta lavorando la ministra Cartabia: “Per niente, i sei temi che ho sposato d’intesa con il Partito Radicale non sono materia trattata dal Parlamento e nemmeno dal governo”. In particolare Salvini si sofferma sulla questione della custodia cautelare: “Ci sono 22mila persone in cella in custodia cautelare, ci sono mille casi l’anno di soggetti che vengono assaliti o prosciolti dopo il carcere, grazie e arrivederci. No, non va bene. La mia preoccupazione è che Pd e Cinque Stelle non vogliano le riforme che noi e Draghi vogliamo fare”.

Altro obiettivo di Salvini è quello di creare una federazione delle forze del centrodestra al governo: “Credo e spero entro giugno di arrivare alla federazione delle forze del centrodestra, almeno di quelle che sostengono il governo Draghi. Tutte. Siamo tutti sullo stesso piano ma dobbiamo fare un passo in avanti, per esempio creando gruppi unici alla Camera e al Senato”. Difficile che in questo progetti rientri anche Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia: “Mi sembra difficile federare forze di maggioranza e di opposizione. Ma io dico che abbiamo il dovere di creare con tutti liste comuni nel 2023. Tutti insieme nel maggioritario, scegliendo candidati comuni a tutti il centrodestra, poi ciascuno farà la sua gara nel proporzionale e lì esprimerà la propria identità”. Per le elezioni comunali dell’autunno, invece, Salvini parla dei possibili candidati del centrodestra, che ancora devono essere decisi in alcune grandi città come Roma e Milano: “Sto incontrando i potenziali candidati, espressione del mondo civico. Andiamo avanti, nel giro di qualche giorno decideremo”.

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