Salvini va avanti sulla pace fiscale e propone un nuovo saldo e stralcio: come funziona
Il vicepremier Matteo Salvini insiste e tiene il punto sulla pace fiscale: "Io parlo a nome di milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazioni dei redditi e poi per i problemi che ci sono stati non sono riusciti a pagare quanto dovuto – ha ribadito il ministro leghista -, piuttosto che tenerli come fantasmi in ostaggio chiediamo loro una parte del dovuto, lo Stato incassa e loro sono liberi. Gli evasori totali vanno in galera".
Nel concreto Salvini pensa a un saldo e stralcio, "l'abbiamo già fatto con il governo Conte, non è complicato. Lo Stato italiano attende di riscuotere circa mille miliardi di euro da anni, se ne potrebbe chiedere una parte in modo che così queste persone possono tornare a lavorare e pagare le tasse". Ma di cosa si tratta? La proposta riguarderà i debiti fino a 30mila euro e il ministro vuole appunto ricorrere al meccanismo del saldo e stralcio: in pratica un cittadino pagherà una percentuale del debito con il fisco e la posizione debitoria verrà appunto stralciata. Questo meccanismo è andato di pari passo con quello della rottamazione delle cartelle, che prevede invece che si paghi tutto il debito, ma senza sanzioni e interessi.
In un'intervista a La Stampa il sottosegretario all'Economia Federico Freni (Lega) ha spiegato che il nuovo saldo e stralcio rilanciato da Salvini potrebbe arrivare con la legge di bilancio. Freni, ricordando che la pace fiscale si trova "al punto quattro del programma del centrodestra", sottolinea che "siamo tutti dalla parte dei cittadini italiani, anche di quelli che hanno diligentemente dichiarato i propri redditi ma che, per situazioni di difficoltà, non sono riusciti a pagare: sostenerli è un nostro dovere. Ed io come componente di questo governo, ne sono orgoglioso". La Lega, il centrodestra, "ha un'unica posizione: quella contenuta nel programma elettorale che gli italiani hanno votato il 25 settembre, che fa espresso riferimento alla pace fiscale. La stessa posizione che ritroviamo nella delega: un nuovo assetto organico del sistema, oggi troppo frammentato; una riduzione strutturale della pressione fiscale, privilegiando i redditi medio-bassi; un nuovo rapporto tra contribuente e Stato, insomma. La pace fiscale è parte integrante di questo sistema".
Non esiste "alcun condono. La vera differenza è che per la prima volta il governo si sta preoccupando non solo di chiedere soldi agli italiani, ma anche di metterli nelle condizioni di versare il dovuto", aggiunge.
Come funziona il meccanismo del saldo e stralcio proposto da Salvini
Il saldo e stralcio fu già varato dal governo Conte, ricorda lo stesso Salvini. Ma come funziona la vecchia versione? Lo spiega l'Agenzia delle Entrate sul proprio sito.
Il saldo e stralcio precedente – dal quale ci si attendevano 1,3 miliardi di gettito e che invece ha fruttato solo 700 milioni di incassi – riguardava solo le persone fisiche ed era riferito esclusivamente ad alcune tipologie di debiti: quelli affidati all'Agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. La misura agevolativa, oltre alla riduzione degli importi dovuti, prevedeva anche l'azzeramento di sanzioni e interessi di mora.
C'erano limiti precisi: riguardava appunto esclusivamente le persone fisiche che versavano in una grave e comprovata situazione di difficoltà economica: cioè quando il valore Isee riferito al proprio nucleo familiare non superava i 20mila euro oppure quando alla data di presentazione della dichiarazione di adesione, risultava già presentata la procedura di liquidazione. Non è noto se queste limitazioni verrebbero mantenute nella nuova versione oppure si allargherebbero le maglie della sanatoria. Si trattava esclusivamente dei carichi derivanti dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, in base alle dichiarazioni annuali, e quelli derivanti dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.