Salvini tentenna sull’ipotesi della missione a Mosca: “Se crea divisioni sto con i miei figli”
Il viaggio di Salvini a Mosca continua a suscitare dubbi e perplessità. L'ipotesi della missione di pace del leader della Lega in Russia non convince la maggior parte delle forze politiche. Matteo Salvini ha annunciato venerdì il proposito di volare a Mosca per chiedere a Putin il cessate il fuoco.
"Stasera sono a Roma, poi valuterò, viste le reazioni isteriche soprattutto della sinistra: avere insulti, minacce e attacchi per una missione di pace fa riflettere. Se devo creare divisioni sto con i miei figli" ha detto il segretario della Lega da Parma. "Non essendo un viaggio di piacere, ma un viaggio in una zona di guerra, se si aggiunge il coro di sottofondo di Letta, Meloni, Renzi, Calenda e degli intellettuali radical chic che preferiscono le armi e il conflitto, vediamo se ci sono le condizioni: per la pace sono disposto a tutto, a incontrare tutti".
"Se dovessi riuscire a incontrare Putin – aveva detto – gli chiederei, anzitutto, il cessate il fuoco. Incontrerei anche Zelensky. Ci andrei volentieri a Kiev. Vedremo – ha aggiunto sull'ipotesi di andare in Russia, che al momento sembra in stand-by e non viene confermata né smentita – Vedremo se sarà tecnicamente possibile adesso o più avanti. Chiunque possa portare un mattoncino che ricostruisca la casa della pace e del dialogo dovrebbe poterlo fare".
L'ipotesi del viaggio in Russia per provare a far ripartire i negoziati di pace per la guerra in Ucraina era stata fatta filtrare dal suo staff venerdì. Poche ore dopo però il ministero degli Esteri aveva fatto sapere di non essere al corrente dell'organizzazione, non essendo ancora arrivata "alcuna comunicazione" ufficiale in merito.
Le reazioni
Secondo il senatore Pierferdinando Casini la missione rischia di indebolire la posizione dell'Italia: "Io voglio credere assolutamente alla genuinità e alla bontà dei propositi di Matteo Salvini, ma deve stare molto attento a evitare che perseguendo un obiettivo così nobile finisca per indebolire il ruolo dell'Italia diventando un burattino nelle mani di Putin. Come dice il proverbio: delle buone intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno".
"Io credo molto nell'importanza della diplomazia parlamentare – ha aggiunto – e non penso che la sua iniziativa estemporanea recherà danno alla maggioranza. Però in certe circostanze è bene lasciare l'azione al governo, l'attore oggi è Draghi. Ricordo a Salvini una frase dell'ex primo ministro inglese Harold Wilson: se vuoi dare un consiglio utile a una persona e vuoi farti ascoltare da essa, sussurraglielo all'orecchio. Se invece ne parli con tutti, allora è segno che si vuol fare solo propaganda".
Molto critico anche il leader di Azione Carlo Calenda, secondo cui Salvini, "non ha il senso del limite" e rischia di "far cadere l'Italia nel ridicolo".
"Ma basta. Basta. Dove vai a Mosca? Queste iniziative, anzi, queste bambinate sui morti, sulla guerra, non si possono accettare. Cosi' fa cadere l'Italia nel ridicolo", ha detto Calenda. "Non ha senso del limite. Si comporta come un adolescente irrequieto che fa solo casino", ha aggiunto, ricordando anche la missione in Polonia del segretario leghista "preso a calci nel sedere dal sindaco. Che figuraccia. Si è già coperto di ridicolo una volta. Vuole andare a Mosca? Ci restasse allora, per sempre però". Calenda ha definito delle "bambinate" i programmi Salvini, puntando il dito anche contro il silenzio della Lega: "Nessuno prende posizione, è allucinante. Possibile che non c'e' un Fedriga, un Giorgetti, che gli dicano basta?".
Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano ha commentato così: "Il viaggio a Mosca di Matteo Salvini? Estivo… È da quattro anni che sto al governo, con Salvini bene o male sempre dentro a suo modo, e ogni volta che arriva il caldo estivo perde lucidità. Ha sempre qualche trovata che potremmo definire folkloristica", ha detto a a SkyTg24.
Il numero due di Forza Italia Antonio Tajani si mostra cauto: "Il possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca? È l'iniziativa di un leader partito, ed essendo leader di uno dei più importanti partiti di governo credo che debba coordinare la sua missione con il premier Draghi. Ma è una iniziativa di quel partito e non tocca a noi giudicare, criticare o appoggiare".
"È una scelta che fa la Lega – ha aggiunto – e credo che essendo il leader della Lega un personaggio che ha avuto un ruolo importante anche nei precedenti governi, concorderà con palazzo Chigi la sua eventuale missione".