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Guerra in Ucraina

Salvini ringrazia Polonia e Ungheria per “lo sforzo con i profughi ucraini”

Nel suo intervento in Senato il leader della Lega ha ribadito che l’Italia deve accogliere i profughi ucraini perché “loro scappano da una guerra vera”. E ha ringraziato Polonia e Ungheria “per il loro sforzo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Salvini ringrazia Draghi, gli italiani, Polonia e Ungheria. Nel suo intervento durante le dichiarazioni di voto dopo il discorso di Mario Draghi sulla guerra tra Russia e Ucraina, il leader della Lega si è soffermato anche sul tema profughi, che stanno arrivando alle frontiere europee (ed è solo l'inizio): "Ho mandato un messaggio ai tanto criticati premier della Polonia e dell'Ungheria ringraziandoli per lo sforzo che stanno facendo – ha polemizzato Salvini – L'Italia avrà le porte spalancate per quelle donne e bambini che vengono da una guerra vera, a differenza di altri tipi di persone. Lì c'è una guerra vera e le case degli italiani sono aperte. Ci sono 230mila cittadini ucraini in Italia perfettamente integrati. Spero che a Bruxelles si rendano conto che i problemi non ce li abbiamo in casa ma in giro per il mondo".

Il segretario della Lega ci ha tenuto a precisare che "la guerra è un tema così grande che non concede divisioni politiche" e che "non è tempo di polemica". Poi a Draghi – che aveva detto di non essere fiducioso sul dialogo con la Russiaha risposto: "È sempre il tempo della diplomazia, non c'è un tempo in cui non occorra dialogare. La storia insegna che se si risponde alle bombe con le bombe non si sa dove si va a finire". E ancora: "Non dobbiamo aver paura di fare qualcosa per le reazioni, ma dobbiamo chiederci se quello che facciamo avvicina o allontana la pace. Al di là dei colori politici. Se da una parte alzano i toni dobbiamo essere fermi, perché qua c'è chiaramente un aggressore e un aggredito". Per Salvini "la guerra non ha mai giustificazioni, perciò dobbiamo sanzionare gli aggressori, i politici, gli oligarchi, non la povera gente".

Salvini ha ringraziato anche sindaci e governatori che ospitano "donne e bambini in fuga". E poi "Croce rossa, Unicef, Sant'Egidio, il cuore di chi sta donando milioni di euro". E ha annunciato: "Quando c'è una guerra da fermare le questioni economiche passano in secondo piano. All'Italia costerà intervenire, ma non dobbiamo avere paura". Sull'energia "a furia di no dipendiamo da altri, sono terrorizzato quando sento il nucleare applicato alla guerra". Ma "il nucleare pulito e sicuro che riscalda scuole e ospedali è fondamentale anche per l'Italia, siamo l'unico Paese europeo che per ideologia cieca dice di no".

Sulle polemiche che lo hanno coinvolto visto il suo rapporto con Putin ha contrattaccato: "Non mi interessa andare a guardare le photogallery, non sbandiero le foto con Putin di Letta, Renzi o Prodi – ha detto – La guerra permette di mettere un punto fermo, chi scatena la guerra ha sempre torto". E infine ha concluso: "Ringrazio gli italiani che stanno dimostrando un grande cuore. Lavoriamo per la pace, senza tregua, senza soste, senza divisioni. Le mamme italiane, ucraine e russe non vogliono la guerra. Attenzione a non alzare i toni, basta schiacciare un pulsante per trovarci in un conflitto planetario".

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