Salvini rilancia la crociata contro il ‘gender’ della Lega: “Però vorrei l’educazione sessuale a scuola”

La presentazione di un libro contro la “ideologia gender” del deputato leghista Rossano Sasso è servita come occasione per rilanciare un ddl della Lega sulla scuola. Ma c’è stato anche un intervento di Matteo Salvini, che ha aperto all’educazione sessuale a scuola, “senza l’ideologia alla Zan”.
A cura di Luca Pons
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"Il nostro faro, come Lega, è da sempre la libertà. Ognuno deve essere libero di fare, libero di amare". Con queste parole Matteo Salvini ha aperto il suo intervento a una conferenza stampa in cui il deputato della Lega Rossano Sasso ha presentato un suo libro intitolato "Il gender non esiste: giù le mani dai nostri figli".

Salvini, nonostante la grande quantità di parole spesa per sottolineare l'attenzione della Lega ala lotta all'omofobia, ha di fatto appoggiato le tesi del suo deputato: che la scuola vada riformata per eliminare l'influenza della ‘ideologia gender'. Ma ha anche aperto sul tema dell'educazione sessuale, fissando dei paletti precisi.

Il manifesto di Sasso: "Pronto il ddl di Valditara contro il gender nelle scuole"

Nella prima parte della conferenza, Sasso ha usato termini ben più netti per spiegare gli obiettivi della Lega. Ha attaccato le "grandi multinazionali del farmaco", che "hanno tutti gli interessi a medicalizzare un ragazzino a vita con la transizione di genere". Ha denunciato di essere vittima di "insulti e minacce neanche troppo velate", da parte di "omosessualisti per carriera, per portafoglio e per professione".

E ha addirittura lamentato: "Con il ddl Zan in vigore, questa sarebbe stata un'associazione a delinquere di stampo cattolico, identitario e conservatore. Questo libro probabilmente sarebbe finito sulla scrivania di qualche tribunale, e chi lo compra sarebbe stato accusato di far parte di questa associazione a delinquere".

Il deputato ha rilanciato un ddl che il ministro dell'Istruzione Valditara avrebbe "pronto da quasi due mesi", basato su una risoluzione della Lega. Tra i suoi contenuti, ci sarebbe l'obbligo per le scuole di chiedere il consenso delle famiglie quando effettuano attività legate in alcun modo alla sessualità o alle tematiche Lgbt.

"Con questa legge la libertà di scelta educativa sarà effettiva", ha detto Sasso, per poi spiegare perché, di fatto, la legge serve in realtà a stroncare questo tipo di iniziative: "Se la famiglia non firma, tu scuola devi prevedere un'attività alternativa. E io li voglio vedere i dirigenti scolastici a prendere soldi dal fondo d'istituto e prevedere qualcosa di alternativo".

Sasso ha poi elencato i vari contenuti del ddl. Tra questi, un intervento che sembra preso direttamente dagli Stati Uniti di Donald Trump: "Il divieto assoluto di usare pronomi neutri nelle circolari della pubblica amministrazione e della scuola".

Salvini: "Sì all'educazione sessuale dai 14 anni in su"

Salvini, pur essendo il segretario del partito che ha portato avanti questa iniziativa, e membro del governo che dovrebbe varare questo ddl in Consiglio dei ministri, nel suo intervento ha insistito a sostenere che la Lega sia in realtà un partito progressista: "Noi ci riteniamo più moderni e più aperti rispetto ad altri che usano la sessualità per fare propaganda politica. A qualcuno l’omosessualità serve come battaglia politica", ha detto.

Il vicepremier ha ricordato che la Lega presentò "un ddl che aumentava le sanzioni per chi aggrediva, isolava o discriminava in base agli orientamenti sessuali". Per poi aggiungere: "Mi piacerebbe che il Parlamento riprendesse la proposta, senza l’ideologia alla Zan che voleva creare una grande marmellata unica. Incrementare pene e sanzioni per chi discrimina in base all’orientamento sessuale, la voto domattina".

Salvini ha poi aperto: "Da genitore, mi piacerebbe che nelle scuole – ovviamente con l’adesione delle famiglie – ci fosse anche un’educazione alla sessualità, alla prevenzione, ai rischi di un sesso un tanto al chilo e non protetto. Ovviamente non alle scuole elementari", ma "dai 14 anni in su". Peccato che i fondi stanziati in manovra a questo scopo siano poi stati usati per fare tutt'altro.

In ogni caso, per Salvini questa educazione sessuale dovrebbe essere gestita da "professionisti non ideologizzati", a partire dalle scuole superiori. Prima, non dovrebbe esserci alcun accenno alla sessualità, all'affettività e tantomeno al gender, naturalmente: "Lasciamo che i bimbi di sette, otto anni, giochino a pallone senza essere inquinati da dibattiti che sono degli adulti". E ancora: "Imporre gli asterischi, le schwa, i corsi che portano confusione, quella è ideologia. Mi fa accapponare la pelle, è idiozia. Poi fortunatamente i nostri figli cresceranno in base ai loro desideri e alle loro volontà".

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