Salvini retwitta e poi cancella: “Spariamo ai giudici comunisti”
Update 18:15 – Matteo Salvini è intervenuto sulla questione retweet, precisando in una nota che si sia trattato di un errore del suo staff: "Smentisco e condanno nella maniera più ferma e assoluta la frase ‘sparare prima ai giudici' che mi viene attribuita. Si tratta di un tweet delirante rilanciato per errore dallo staff dai cui contenuti prendo e prendiamo le distanze. Altra cosa è condannare l'atteggiamento del Pd a favore dei delinquenti che per l'ennesima volta rimanda l'approvazione della legge sulla legittima difesa".
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini retwitta e poi cancella un cinguettio piuttosto forte contro i magistrati. La frase in questione è: "Giudici comunisti di merda. Spariamo a loro prima". A twittarla è stato l'utente "Rasente i muri". Dopo averla rilanciata, però, il leader del Carroccio – o chi gli cura l'account sul social network – deve essersi pentito, e ha cancellato il tweet. Il tempo online è stato, però, sufficiente affinché qualcuno riuscisse a fare uno screenshot del messaggio incriminato.
A notare e postare la foto del retweet di Salvini è stato Francesco Nicodemo, nello staff comunicazione di Palazzo Chigi: "Per la serie i grandi RT di Salvini. Che vergona". Poco prima, un altro retweet: in questo caso si trattava della foto di un coltello, in un tweet inneggiante alla legittima difesa: "Spray al peperoncino in borsa e coltello allegato a casa. Entri a tuo rischio e pericolo!"
Il coordinatore di Sinistra ecologia e libertà Nicola Fratoianni ha commentato con un post su Facebook la vicenda. "Notizie di agenzia corredate addirittura da screenshoot dicono che il leader della Lega retwitta messaggi deliranti in cui si inneggia a sparare prima ‘ai giudici comunisti di merda', ha scritto sul suo profilo Fratoianni, secondo cui "siamo ben oltre il livello di guardia, ed è necessario che su questa vicenda siano presi gli adeguati provvedimenti ma è anche ora che l'irresponsabile Salvini si fermi e la smetta, pur di raccattare quattro voti, di avvelenare l'Italia dando spazio ai deliri più brutali e violenti". Quello di Salvini, secondo il coordinatore di Sel è "un gioco irresponsabile e pericoloso".