Salvini replica al cardinale Parolin: “Se invoco la protezione di Maria do fastidio?”
Gli attacchi dal mondo cattolico si sono moltiplicati in queste ore, dopo il ministro degli Interni ha chiuso il suo comizio in piazza Duomo a Milano evocando i santi patroni dell'Europa, baciando il rosario e affidandosi "al cuore immacolato di Maria" che "porterà la Lega alla vittoria". L'ultimo rimprovero in ordine di tempo è quello del Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin: "Credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso", ha affermato il cardinale oggi, a margine della Festa dei Popoli a San Giovanni in Laterano, e il discorso è stato trasmesso dalle telecamere di Rainews24.
Le parole del cardinale sono state apprezzate anche dal vicepremier Luigi Di Maio, che questa sera ha lanciato una stoccata all'avversario: "Spero che dopo il 26 maggio alcune posizioni molto estreme della Lega possano essere dismesse – ha detto Di Maio questa sera a ‘Che tempo che fa' – Io sono d'accordo con Parolin con quello che ha detto sulla vicenda".
Il ministro degli Interni Matteo Salvini si è difeso così: "Non commento le parole dei cardinali o di Di Maio. Sono l'ultimo dei buoni cristiani, sono divorziato e peccatore, dico le parolacce, vado a messa tre volte all'anno ma difendo la nostra storia e difendo l'esistenza delle scuole cattoliche, del volontariato, dell'associazionismo", ha detto parlando in collegamento con ‘Non è l'Arena' su La7 – Se invoco la protezione di Maria dà fastidio a qualcuno? Chiedo la protezione di Dio per i nostri giovani, i nostri figli perché Europa ci sta preparando un futuro di disoccupazione e precarietà", ha aggiunto.
"Mi pagano per lavorare. Domani vado in Consiglio dei ministri per approvare il decreto sicurezza per contrastare i camorristi, gli scafisti ed i teppisti. Non commento le parole dei cardinali e di Di Maio, lavoro per gli italiani. Il Cdm di domani? Mi risulta che sia convocato – ha aggiunto Salvini – Il problema numero uno è ridurre le tasse a famiglie ed imprese. La vera emergenza è abbassare al 15% le tasse a chiunque produca reddito. Se mi danno una mano passeremo da energie ai fatti".