Salvini paragona il generale Vannacci a Che Guevara, Giordano Bruno e Galileo: “Leggerò il suo libro”
Anche Matteo Salvini, segretario della Lega e ministro dei Trasporti, ha preso posizione nel dibattito sul generale Vannacci e sul suo libro, Il mondo al contrario. E ha deciso di seguire decisamente la linea della destra che ha criticato il ministro Crosetto, colpevole di aver definito i contenuti del libro "farneticazioni". "Questo generale Vannacci è stato additato come un pericolo. Io me lo comprerò questo libro: prima di giudicare è giusto leggere, conoscere, capire", ha detto Salvini. Secondo quanto fatto sapere da fonti della Lega, proprio oggi c'è stata una telefonata tra Salvini e Vannacci, che è stata definita "molto cordiale".
Il leader leghista ha attaccato chi ha criticato il testo senza averlo letto. Anche se, leggendo integralmente il libro, ciò che ne viene fuori non è diverso da quanto era stato diffuso dalla stampa e da quanto lo stesso generale ha affermato in diverse interviste: un attacco diretto e violento alle minoranze, che siano persone Lgbt, migranti, ambientalisti, femministe. Salvini ha paragonato il libro di Vannacci ai testi scritti da Ernesto Che Guevara: "Quando andavo al liceo mi sono letto il Manuale del guerrigliero, di Ernesto Che Guevara. Non è esattamente il libro del Piccolo principe, qualcosa che viene consigliato negli educandati, però io sono curioso. Quindi il libro di questo generale lo leggerò".
Senza commentare i contenuti del libro, neanche quelli pubblicati dai giornali, Salvini è passato a difendere il generale Vannacci per il suo trascorso nell'esercito: "Questo generale ha fatto missioni in Iraq, in Afghanistan, in Somalia, ha salvato vite, ha difeso la patria, il Paese, la bandiera, ha difeso i suoi ragazzi. Aprì delle denunce sull'uranio impoverito, che tanto male ha fatto a tanti militari italiani".
Poi il ministro ha contrattaccato, passando all'offensiva nei confronti di chi ha criticato il libro e dicendo che è sbagliato imporre che cosa si può leggere e cosa no (anche se il libro di Vannacci è ancora primo nella classifica dei libri più venduti su Amazon: "Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande fratello che ti dice ‘questo lo puoi leggere e questo non lo puoi leggere‘". Il generale, ha aggiunto Salvini, "va giudicato per quello che fa in servizio. Se scrive qualcosa che non ha a che fare con i segreti di Stato, se esprime dei suoi pensieri nero su bianco, penso che abbia tutto il diritto e il dovere di farlo".
"Mi cercherò qualche ora per leggere quello che molti, a partire da alcuni giornalisti di sinistra, hanno commentato senza aver letto dal primo all'ultimo rigo. Poi oh, potrò essere d'accordo, in disaccordo. Ma la condanna al rogo alla Giordano Bruno, nell'Italia moderna e solidale del 2023, non mi sembra assolutamente ragionevole", ha detto il ministro. "Prima di chiedere l'abiura galileiana, è giusto capire di cosa si sta parlando", ha concluso con un altro paragone eccellente.