Salvini non si dimette: “Siamo in mano a una trentina di renziani, non lascio il Viminale”
Riuniti nella villa di Beppe Grillo in Toscana, i vertici del M5s Di Maio, Casaleggio, Fico, Di Battista, Taverna e i capigruppo Patuanelli e D'Uva fanno sapere che per loro Matteo Salvini è diventato “un interlocutore inaffidabile e senza credibilità” e la replica del ministro e vicepremier leghista arriva poco dopo: “I 5 stelle sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi e sarei io l'inaffidabile?”, ha detto al festival della Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca) definendo “roba da marziani” l’idea di un governo degli sconfitti. Per la Lega fare le riforme col Pd sarebbe un "tradimento per salvare le poltrone". "Se qualcuno vuole fare un governo con Renzi, Prodi e la Boschi deve passare sul mio corpo", le parole del leader della Lega dal palco. E ancora: "Siamo in mano a una trentina di renziani. Il futuro del popolo italiano, delle imprese, della famiglia e della giustizia è in mano a una trentina di senatori renziani che se si va a votare, non li vota neanche il loro babbo".
Salvini non si dimette: “Squallido fare il governo dei perdenti per salvare la poltrona” – Salvini ha ribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi: “Non lascio ai compagni la soddisfazione di lasciare il ministero dell’Interno – ha detto durante il suo intervento – perché fino all’ultimo difenderò l’Italia e i suoi confini con le unghie e con i denti". Riguardo il premier Giuseppe Conte ha poi affermato: “Martedì ci sono all'ordine del giorno le comunicazioni del presidente del Consiglio. Le ascolterò e vediamo cosa dirà. Sono laico da recepire messaggi postivi o negativi, certo che poi la via maestra la valuta il presidente Mattarella. Sarebbe folle mandare al governo minoranze bocciate alle elezioni. Il governo degli sconfitti sarebbe una truffa”. E ancora: “Mi aspetto un sussulto di dignità e coscienza da parte della maggioranza dei parlamentari. Fare il governo dei perdenti per salvare la poltrona mi sembrerebbe squallido. Do anima e vita per dare un governo serio a un popolo serio”.