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Salvini: “Non mi fido di Renzi, ma pronto a usare i voti della Lega per il bene del Paese”

Il leader della Lega Nord spiega: “Noi i siamo qui. Se domani uno come Damiano, o chiunque del Pd al Senato mi parla di portare a 62 anni l’età pensionabile e di togliere le sanzioni alla Russia. O mi propone tutte le cose dette, beh avrà tutto il sostegno della Lega. Soprattutto, i voti”
A cura di Redazione
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“Avendo la Lega come priorità il bene del Paese, l’ideale sarebbe andare subito al voto. Ma mi pare che siamo gli unici a volerlo, a questo punto vanno bene anche le alleanze strategiche solo su temi che per noi sono prioritari”. Comincia così l’intervista che Matteo Salvini concede a Francesco Specchia per il quotidiano Libero e che apre una nuova prospettiva per i prossimi mesi. Al rientro dalla pausa estiva, come noto, la maggioranza dovrà fare i conti con i numeri risicati al Senato e con le tante tensioni interne alla minoranza del Partito Democratico: questioni che potrebbero influenzare i margini di manovra del Governo guidato da Matteo Renzi e sostanzialmente paralizzare il Paese.

Così, una “mezza proposta” arriva proprio da Salvini, che spiega: “Non mi fido di Renzi, ma su argomenti come l’embargo alla Russia, gli studi di settore, la legge Fornero, le tasse, io mi siedo al tavolo con chiunque”. Detto in altre parole: “Se domani Renzi, però, mi telefonasse e mi dicesse che le priorità di governo non sono più lo ius soli, o le unioni gay; e parliamo di lavoro e tasse, io prendo la macchina, il treno, l’aereo e vengo giù a Roma, subito. Anzi, guardi, ci vengo a piedi. Il resto non conta”.

Come si concilia questa apertura con la presentazione di oltre 500mila emendamenti sulla riforma del Senato da parte di Calderoli? Semplice, per Salvini: distinguendo fra la prassi parlamentare ed il compito ultimo della politica, quello di dare risposte ai cittadini:

In Parlamento ci si concentra sui delicati equilibri di voto; ci si preoccupa di dove andranno i verdiniani, i tosiani, i venusiani. Detto questo, io, nella vita reale, non vedo la coda di gente al bar che mi avvicina e mi dice: “Forza Salvini, andate avanti sul Senato elettivo…”, semmai mi fermano perché hanno perso il lavoro, la loro azienda sta chiudendo, sono soffocati dalle tasse […] E noi siamo qui. Se domani uno come Damiano, o chiunque del Pd al Senato mi parla di portare a 62 anni l’età pensionabile e di togliere le sanzioni alla Russia. O mi propone tutte le cose dette, be’ avrà tutto il sostegno della Lega. Soprattutto, i voti.

Un concetto ribadito anche nel passaggio conclusivo dell’intervista: “Ma, se Renzi, per una volta, decidesse di fare la voce grossa con la UE; se prendesse dieci pullman carichi d’immigrati e li portasse a Bruxelles; be’ mi offrirei di guidarne io stesso uno. E se lì si imponesse, gli metterei a disposizione tutti i nostri europarlamentari. Tutti. Ma non mi fido..”

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