Salvini non condanna l’attacco di Musk, ma ammette che in Italia non c’è nessuna “autocrazia” dei giudici
"Più di difensori della sovranità nazionale ci sono nel mondo, meglio è". Con queste parole Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, ha evitato di rispondere direttamente a una domanda sull'incidente diplomatico causato negli scorsi giorni da Elon Musk, imprenditore che probabilmente avrà anche un ruolo nel governo di Donald Trump. Musk aveva attaccato i giudici italiani parlando della questione dei centri migranti in Albania. Aveva detto che dovevano "andarsene", inteso anche come "essere licenziati", e poco dopo aveva parlato di una "autocrazia non eletta" dei giudici in Italia.
Le parole di Musk avevano messo in imbarazzo il centrodestra, con l'eccezione di Salvini, che aveva dato apertamente ragione al miliardario. Poi, ieri, era arrivata una presa di posizione netta da parte del capo dello Stato Sergio Mattarella, che aveva sottolineato che l'Italia "sa badare a sé stessa" e nessuno – tanto più se sta per avere un ruolo di governo in un altro Paese – può "impartirle prescrizioni".
Cosa ha detto Salvini sulle parole di Elon Musk
Oggi Salvini di fronte alla domanda su chi fosse più sovranista tra Mattarella e Musk, intervistato da Radio 24, ha risposto prima con una battuta. Poi ha aggiunto: "Ovviamente il presidente della Repubblica, a cui faccio riferimento, è Sergio Mattarella, che ascolto sempre con estrema attenzione".
Ma, riprendendo anche la replica dell'imprenditore sulla questione, Salvini ha continuato: "La libertà di pensiero e di parola per chiunque, fortunatamente, è sacra". Insomma, Musk è libero di dire quello che vuole. Tanto più che, ha detto, "gli italiani non aspettano Musk per decidere, così come in passato non ascoltavano Soros quando pontificava o Macron o altri che spiegavano agli italiani come stare al mondo". Interventi che però, in passato, avevano sollevato dure polemiche da parte dei partiti della destra.
Il leader leghista ha fatto anche un esempio risalente al 2018: "Ricordo un ministro francese che disse che ero vomitevole per la difesa dei confini italiani, non mi sono offeso allora e penso si possa andare oltre anche ora". Il riferimento è a Gabriel Attal, all'epoca portavoce del partito di Emmanuel Macron (e non ministro), che definì "vomitevole" non Salvini stesso, ma la politica dei porti chiusi messa in atto dal governo di Lega e Movimento 5 stelle.
Chi sicuramente si offese fu Giorgia Meloni, che pochi giorni dopo parlò di "vomitevole ipocrisia" da parte del presidente francese. E lo stesso Salvini, a mesi di distanza, rinfacciò il termine alla Francia durante un'altra disputa in materia di immigrazione.
Il commento sui giudici "di sinistra" e il caso Le Pen
Tornando al presente, Salvini ha dovuto fare retromarcia su alcune delle affermazioni condivise da Musk: "Non c'è nessuna autocrazia" dei giudici, ha ammesso. Per poi tornare all'attacco: "La stragrande maggioranza dei giudici in questo momento è in ufficio a fare il suo lavoro, a combattere mafia e ‘ndrangheta. Ma che poi ci sia qualche giudice di sinistra che disattende alcune leggi dello Stato e fa politica, ecco… non c'è bisogno di Musk per dirlo. Non ci sono complotti, sicuramente sul tema immigrazione qualche giudice non ha mai nascosto le sue idee politiche".
Salvini ha commentato anche il caso di Marine Le Pen, che in Francia rischia fino a cinque anni di carcere. "Ognuno ha i suoi, non è che ci sono solo in Italia…", ha detto rispondendo a una domanda su eventuali "toghe rosse" in Francia. Poi, pur dicendo di non essere complottista, ha aggiunto: "Che nei confronti di chi non è allineato al pensiero allineato, woke e sinistro ci sia qualche attenzione in più a Parigi, come a Palermo e a Washington mi sembra più che oggettivo".
Tajani contro la linea di Salvini: "Musk non deve interferire"
In mattinata è intervenuto sulla questione anche Antonio Tajani, altro vicepremier e leader di Forza Italia: "Condivido assolutamente le parole del presidente Mattarella", ha affermato. "Io durante la campagna elettorale statunitense non ho mai detto una parola a favore di uno o dell'altro, proprio perché noi rispettiamo il popolo statunitense che ha scelto liberamente". Allo stesso modo, ha proseguito, "vogliamo che sia rispettata la volontà del popolo italiano e che siano rispettate le istituzioni italiane". E ancora: "Il linguaggio di Musk non mi appartiene. Così come non dovevano interferire alcuni ministri francesi", ha concluso rifacendosi allo stesso esempio di Salvini, "cosi' non devono interferire altri personaggi che possono rivestire cariche nella prossima amministrazione degli Stati Uniti".