Salvini: “No all’invio di nuove armi in Ucraina. Difesa sempre legittima? In questo caso è diverso”
"Per una volta dopo tanto tempo sono d'accordo con Enrico Letta: serve un incontro tra Zelensky e Putin per parlare di pace in Ucraina. Finalmente si riconosce che la fine del conflitto è urgente, io lo dico da tempo: facciamo tutto il possibile per creare questo tavolo". A dirlo è Matteo Salvini, intervenendo sulla situazione in Ucraina, dopo le parole del segretario del Partito democratico, che ha aperto ad un incontro tra i leader russo e ucraino per far terminare la guerra.
A Porta a Porta, poi, la cui intervista andrà in onda stasera, il numero uno della Lega spiega di avere "la certezza che se continuiamo a mandare armi, tra sei mesi siamo qui a contare i morti: è un un errore madornale che allarga il conflitto". Al contrario, per il leader del Carroccio, bisogna insistere per un incontro di pace e un cessate il fuoco, da domandare direttamente a Putin. "Andiamoglielo a chiedere – dice- Vediamo che carte ha. Glielo stiamo chiedendo mandando armi e con un ministro degli Esteri che lo chiama animale". Quindi auspica che non ci sia un altro voto in Parlamento sull'invio di armi a Kiev.
Quanto al fatto che queste posizioni per alcuni aspetti siano simili a quelle dei 5 stelle, Salvini si dice "non imbarazzato, perché la pace non mi imbarazza mai e per averela sono disposto a votare con chiunque e a vedere chiunque". Infine spiega che la legittima difesa in casa (con la legge approvata proprio per volontà della Lega nel 2019) e quella di un popolo sono su due piani diversi. "Se voi siete rassegnati a una guerra a oltranza ok, io no" chiosa.
È stato Letta, ospite a "Oggi è un altro giorno" su Rai1, a definire invece la differenza, secondo lui, tra Lega e M5s nel modo di stare al governo. "I Cinque stelle – ha detto- non fanno la stessa cosa di Salvini, che fa di tutto per far cadere il governo. Conte no".