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Salvini lancia l’allarme: “Scuola è vera emergenza nazionale, siamo unico Paese senza certezze”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, torna all’attacco del governo sul tema della scuola, in vista della riapertura prevista per il 14 settembre: “L’emergenza nazionale in questo momento si chiama scuola. Siamo l’unico Paese europeo che non ha certezze per studenti, famiglie, presidi e insegnanti”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nelle ultime settimane il leader della Lega, Matteo Salvini, non ha mai risparmiato attacchi al governo sul tema della scuola. Questione ritenuta fondamentale, in vista della riapertura prevista per il 14 settembre, tanto da portare l’ex ministro dell’Interno a parlare della scuola come della più importante “emergenza nazionale”. Da Genova, a margine di un evento elettorale, Salvini sottolinea: “L’emergenza nazionale in questo momento si chiama scuola: siamo l'unico Paese europeo che non ha certezze per studenti, famiglie, presidi e insegnanti”. Secondo il leader leghista, “in tutta Europa la scuola è già aperta o sta per riaprire in tranquillità e in sicurezza con gli scuolabus, con la misurazione della febbre, senza mascherine e plexiglass, senza  banchi con le rotelle: solo in Italia siamo arrivati a settembre senza un minimo di certezza neanche sulle coperture delle cattedre che saranno vuote a decine di migliaia alla riapertura delle scuole”.

Scuola, per Salvini in Italia è il caos

A Salvini viene chiesto se la prudenza mostrata dall’Italia sulla riapertura delle scuole non sia necessaria, considerando che in alcuni Paesi – a partire dalla Germania – molti istituti sono già stati richiusi a causa dei nuovi contagi. Il leader leghista replica: “Un conto è la prudenza, un conto il caos: in questo momento in Svizzera i bimbi sono in classe senza problemi, banchi con le rotelle, senza paura e senza mascherine, con la maestra, coi compagni di banco, vanno in bagno”.

La proposta di Salvini: reintrodurre medico scolastico

Poi Salvini torna a tirare in ballo la figlia e a parlare di lei per soffermarsi sulla questione della scuola: "Se mia figlia, che ha 7 anni, ha 37.6 cosa succede? Sta a casa lei? Stanno a casa tutti? Fanno i tamponi a tutta la scuola? Agli insegnanti? L'ho chiesto al ministro: non è possibile non avere risposte”. Dal segretario del Carroccio arriva anche una proposta per l’inizio dell’anno scolastico: “Sostengo la richiesta di tanti medici di lavorare per reintrodurre la figura del medico scolastico. È stato un errore toglierlo. Penso che sarebbe una scelta saggia”.

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