Salvini: “La ruspa contro i campi rom? È simbolo di equità sociale”

Nel giorno in cui si riaccende lo scontro con il Movimento 5 Stelle (con Beppe Grillo che lo ha attaccato duramente dalle pagine del suo blog, definendolo “una operazione di marketing, un falso antagonista che ha mangiato per anni grazie al Sistema), Matteo Salvini è in Emilia Romagna per una serie di iniziative politiche sul territorio. Una Regione che, nella lettura del segretario della Lega Nord, “non è più di sinistra da un bel pezzo” e che sta vedendo la crescita esponenziale dei consensi per la proposta politica del Carroccio. Dalla provincia di Ferrara l’europarlamentare spiega: “L'Emilia, numeri alla mano, si astiene dal voto in larghissima parte e questo dovrebbe preoccupare tutti. E chi si stupisce della nostra crescita o la considera semplicemente come un voto di protesta, è destinato ad avere amare sorprese”.
Tuttavia, nel giorno in cui si riaccende la polemica sull’accoglienza dei migranti, con la protesta di Maroni (che ha ipotizzato un “blocco” dell’accoglienza da parte delle Regioni del Nord e invitato i Sindaci a non dare la disponibilità di posti letto), Salvini è tornato a ribadire che la sua proposta politica prevede “diritti e doveri uguali per tutti, anche per tutelare quei tanti immigrati che vivono e lavorano onestamente nelle nostre città e che capiscono questo concetto spesso meglio di alcuni italiani”. Poi, tornando sulle tante polemiche relative al suo “approccio” alla questione dei campi rom, il leader leghista ha spiegato: “La ruspa è un simbolo di equità sociale: diritti e doveri uguali per tutti, senza scomodare sociologi e antropologi che ci spiegano perché in alcune culture sarebbe normale rubare o sfruttare i minori. Nella mia idea di Paese, chi sfrutta un bambino per l'elemosina va in galera, come chi ruba, chi spaccia e chiunque si pone fuori dalle leggi”.