Salvini: “La mia priorità non è tornare a votare, spero che il PD dia una mano al Paese”
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"Farò di tutto per dare agli italiani un governo serio, stabile e coerente che risolva i problemi del lavoro e vada in Europa a farsi rispettare senza prendere lezioni da Macron o dalla Merkel: ce la metterò tutta". Con queste parole Matteo Salvini, atteso a Milano per l'incontro con gli eletti della Lega in Parlamento, ha smentito i retroscena che lo dipingono come intenzionato a provocare uno stallo che riporti immediatamente gli italiani a votare: "Non vogliamo tornare al voto a ottobre, ma in ogni caso non abbiamo paura, perché la Lega non può che crescere". La linea, però, resta sempre la stessa: governo del centrodestra, con il supporto di quei parlamentari che si riconosceranno nella proposta politica della Lega, avallata dal voto degli elettori. Spiega Salvini: "Gli italiani hanno scelto il programma e la coalizione di centrodestra, tutti, da Calabria a Veneto, mi chiedono meno tasse e meno clandestini e sarà questo ciò che proporremo a tutto il Parlamento. Lì vedremo chi dirà sì e chi dirà no".
Nella lettura del leader leghista "non ci sono altre soluzioni" alternative a quella che vede il suo movimento al governo del Paese: "Gli italiani ci hanno chiesto detto che siamo noi a dover governare e io lavorerò perché il Parlamento diventi operativo il prima possibile". Quanto alle possibili alleanze, Salvini non si sbilancia: "Ascolterò tutti, non ha senso fare ora nomi e cognomi delle persone che incontrerò". E, in particolare sulla possibilità che il PD decida di non sposare "la linea dell'Aventino", dice: "Spero che anche loro diano una mano a far ripartire il Paese". Nessuna anticipazione sui nomi dei Presidenti di Camera e Senato, invece: "Non ci sono in programma colloqui con Di Maio, se vuole chiamarmi io ho il telefono acceso. Non è questo il momento per fare nomi sui candidati per le Camere".