Salvini: “La Lega rimane stabile al governo, non chiediamo alcun rimpasto”
La Lega rimarrà al governo e non chiede alcun rimpasto al presidente Draghi. Ad assicurarlo, stamattina, è il leader del Carroccio Matteo Salvini, a margine dell'incontro con il ministro dello Sviluppo economico e capo-delegazione leghista nell'esecutivo Giancarlo Giorgetti. Proprio quest'ultimo, ieri, non si era presentato al consiglio dei ministri che ha approvato il nuovo decreto Covid, in polemica con la distinzione tra vaccinati e non per le quarantene a scuola. Il collega Massimo Garavaglia, titolare del dicastero del Turismo, ha abbandonato la riunione prima del voto, mentre la ministra per la disabilità Erika Stefani si è astenuta.
A domanda diretta se il Carroccio continuerà a sostenere Draghi, rimanendo nell'esecutivo, Salvini è laconico. «Ci mancherebbe altro!» risponde. Netta anche la replica a chi, anche dall'interno del suo partito, gli chiede di proporre a Draghi un rimpasto. «Noi non abbiamo nessun interesse a chiedere rimodulazioni della squadra di governo- sostiene– Siamo nell'esecutivo per lavorare». Rimane però la divisione con gli alleati di centrodestra, sia al governo (Forza Italia), che all'opposizione (Fratelli d'Italia).
Lo strappo in cdm, Salvini: "Sapevo che Giorgetti era assente"
Il leader della Lega, poi, conferma che Giorgetti lo aveva avvisato di non voler partecipare al consiglio dei ministri di ieri. I due, quindi, si erano accordati. Riferendosi all'atteggiamento mantenuto ieri dai ministri leghisti, Salvini dice che «sindaci e governatori chiedono le riaperture e i guariti oggi sono più al sicuro degli altri, lo dice la scienza. Quindi imporre loro altre dosi e restrizioni è senza basi scientifiche. Io non sono d'accordo sul fatto che mamme e papà siano messi in difficoltà, mentre i discorsi politici li lascio a Letta e Conte».
Sui dossier che sta affrontando l'esecutivo, quindi, Salvini spiega che il Carroccio «è impegnato a trovare tutti i soldi e le norme possibili per salvare il lavoro dal nostro Paese. Il ritorno alla normalità è un dovere e per arrivarci non bisogna complicare la vita alla gente, e a scuola non bisogna complicarla alle mamme ed ai papà».
Poi il nuovo affondo sul caro-bollette. «Qui – ammonisce- bisogna trovare miliardi veri e rapidamente da girare sui conti correnti degli aziende e delle famiglie che non riescono a pagare gas e luce».