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Salvini: “La giunta ha riconosciuto che la lotta agli scafisti era un mio dovere, non un capriccio”

“La giunta del Senato doveva decidere se il blocco degli sbarchi e la lotta all’immigrazione clandestina era un atto di interesse pubblico o se era un atto di interesse privato. Ora è chiaro ed evidente che da ministro dell’Interno il blocco la lotta agli scafisti, alla tratta di esseri umani e allo schiavismo, all’immigrazione clandestina, era un mio dovere. Non un mio capriccio personale”: così Matteo Salvini commenta il voto della giunta per le immunità parlamentari al Senato, contrario all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno per il caso Open Arms.
A cura di Annalisa Girardi
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La giunta per le immunità parlamentari del Senato ha votato contro la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. I voti in dissenso sono stati 13, di cui 11 dal centrodestra, uno dalla pentastellata Alessandra Riccardi, in dissenso rispetto al gruppo del M5s, e uno dall'ex senatore grillino Mario Giarrusso. Italia Viva non ha partecipato alla votazione, ragion per cui i voti a favore sono stati solamente 7. "I senatori non hanno votato a mio favore, perché non era un voto pro o contro Salvini: la giunta del Senato doveva decidere se il blocco degli sbarchi e la lotta all'immigrazione clandestina era un atto di interesse pubblico o se era un atto di interesse privato. Ora è chiaro ed evidente che da ministro dell'Interno il blocco la lotta agli scafisti, alla tratta di esseri umani e allo schiavismo, all'immigrazione clandestina, era un mio dovere. Non un mio capriccio personale", ha commentato subito dopo il voto Matteo Salvini nei suoi canali social.

Salvini ha ringraziato quindi i senatori che hanno chiarito come nell'agosto 2019, bloccando lo sbarco della nave umanitaria spagnola Open Arms, Salvini stesse facendo il suo dovere come titolare del Viminale e in accordo con il resto del governo. Soprattutto per quanto riguarda la componente Cinque Stelle, ricorda il leader leghista, "da Conte a Di Maio, che oggi invece dice di non essere stato al corrente di nulla". Il senatore del Carroccio quindi continua: "Bloccai lo sbarco e oggi la giunta del Senato ha detto che ho fatto bene. Adesso però la parola passa all'Aula del Senato, dove la maggioranza è in mano ai gruppi Pd e Cinque Stelle. Vedremo, non ero preoccupato stamattina e non lo sarò tra qualche giorno perché so che ho fatto il mio dovere".

Riferendosi poi agli attacchi emersi nei suoi confronti in alcune chat private tra magistrati, Salvini commenta affermando di sperare che a questo punto il capo dello Stato, nonché dirigente del Consiglio superiore della magistratura, Sergio Mattarella, sciolga lo stesso Csm "che ormai emerge ragionare per correnti e simpatie politiche e addirittura partitiche". Secondo Salvini questo dovrebbe essere riformato tramite estrazioni a sorte, perché ora "è chiaro che la legge non è uguale per tutti".

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