Salvini insiste sul via ai lavori per il Ponte sullo Stretto nel 2024, ma non si sa con quali soldi
I lavori per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina cominceranno l'estate del 2024. Punto. Matteo Salvini non ne vuole assolutamente sapere di fare passi indietro. Anche se la manovra di quest'anno verrà scritta con le mani già legate – soprattutto per via dell'irrinunciabile rinnovo del taglio del cuneo contributivo, che altrimenti rischia di far crollare le buste paga di milioni di italiani – il ministro e leader della Lega non molla di un centimetro. E a ogni occasione rilancia. Oggi non solo ha promesso il via ai lavori in meno di un anno, ma ha anche ridotto ulteriormente i costi stimati. Non più 13,5 miliardi di euro, come previsto dal governo nonostante molti tecnici facciano stime più elevate, ma 12.
Il governo Meloni sta facendo fatica a trovare gli altri 10 miliardi che mancano per finanziare la legge di Bilancio, e non ha previsto un capitolo specifico nella Nadef dedicato al Ponte sullo Stretto. È probabile che i fondi da destinare all'opera entreranno in uno dei 32 disegni di legge collegati alla manovra, citato nel testo e intitolato "misure per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventi strategici in materia di lavori pubblici nonché per il potenziamento del trasporto e della logistica".
Fratelli d'Italia, intanto, continua a tirare il freno ai rilanci di Salvini, mentre Forza Italia ha già formalizzato la proposta di intitolare il Ponte a Silvio Berlusconi. Quanti soldi ci saranno in manovra per avviare i lavori, però, ancora non è chiaro. Bisognerà aspettare la legge di Bilancio, che arriverà tra una ventina di giorni. Entro l'inizio dell'estate, inoltre, bisognerà approvare il progetto esecutivo, che al momento ancora non è pervenuto. Un passaggio fondamentale – ovviamente – per parlare con realismo di una data per la prima pietra.