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Guerra in Ucraina

Salvini incontrerà Draghi domani: “Gli dirò stop bombe a Kiev, inviare armi non aiuta la pace”

Matteo Salvini annuncia che vedrà il presidente del Consiglio Draghi, in vista dell’informativa di giovedì prossimo in Parlamento: “Sono contento che il presidente del Consiglio abbia iniziato a parlare di pace, poi ci parlerò lunedì. In base a quella chiacchierata, decideremo cosa fare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Matteo Salvini continua ad essere contrario a un nuovo invio di armamenti in Ucraina, condividendo la posizione del leader del M5s Giuseppe Conte. In vista dell'informativa sugli sviluppi del conflitto in Ucraina che il presiedente del Consiglio Draghi farà in Parlamento giovedì, il segretario della Lega dice di voler incontrare prima Draghi per decidere che linea che tenere. Il Carroccio potrebbe fare un atto parlamentare, forse una mozione, sulla scia del M5S. Salvini vuole sapere qual è la strategia che l'Italia intende portare avanti in Ucraina e vuole far sapere a Draghi, faccia a faccia, che il suo partito è contrario a un quarto decreto sulle armi da inviare all'esercito di Kiev (proprio venerdì il terzo decreto armi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale).

Il presidente del Consiglio Draghi è stato in missione la settimana scorsa negli Stati Uniti per incontrare il presidente americano Biden: "Dopo che è tornato da Washington ho chiesto a Draghi un incontro per capire com'è andata. Intanto sono contento che il presidente del Consiglio abbia iniziato a parlare di pace, poi ci parlerò lunedì. In base a quella chiacchierata, decideremo cosa fare in Parlamento", ha detto Salvini in un colloquio con Il Fatto Quotidiano.

"Quella di Conte è una posizione che va rispettata, noi stiamo parlando di pace fin dall'inizio e se Conte è arrivato sulle nostre posizioni sono contento", ha proseguito. "Io ho detto da sempre che sono contrario. Un conto è mandare aiuti economici e militari all'inizio della guerra, un conto è farlo adesso. Bisogna arrivare alla pace e inviare armi non aiuta".

Salvini si è detto anche contrario all'allargamento della Nato a Finlandia e Svezia: "Non adesso, tutto ciò che allontana la pace va messo in lista d'attesa", aggiungendo che l'Eni fa bene a "pagare a Putin il gas in rubli" perché "non possiamo fare a meno del gas".

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