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Salvini difende ChatGPT dopo lo stop del Garante della Privacy: “Io sempre contro la censura”

Il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio ha cominciato una nuova crociata a favore dell’intelligenza artificiale: Salvini parla di censura dopo che il Garante della Privacy ha bloccato ChatGPT.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Già la storia del blocco di TikTok l'aveva fatto arrabbiare – vuoi anche perché, sul social cinese, è il politico che ha investito più di tutti fin dall'inizio – ma questo stop a ChatGPT l'ha fatto davvero infuriare. Matteo Salvini non ci sta e difende la tecnologia, i social e la libertà. Così almeno dice apertamente sui suoi canali personali, in cui il vicepresidente del Consiglio non manca di pubblicare storie sull'intelligenza artificiale. Pochi giorni fa era quella di un cane salvato grazie alla diagnosi fatta via IA: "Un episodio a lieto fine che, pur nei limiti e nelle avvertenze ‘non sono un veterinario' date dal bot, offre spunti di riflessione importanti – scriveva Salvini – Nelle ultime settimane si sta infatti moltiplicando la diffusione di tantissimi servizi, ancora in fase sperimentale, basati su modelli di intelligenza artificiale per chattare su vari argomenti, effettuare ricerche, produrre immagini, automatizzare attività. Qualcuno di voi li ha provati? Li vedete più come un’opportunità o una minaccia?".

In effetti nei giorni scorsi c'è stata una grande attenzione sulle immagini generate grazie all'intelligenza artificiale – qui un po' di teorie del complotto realizzate dalla nostra redazione – tanto che il Garante della Privacy ha deciso di bloccare ChatGPT. Il motivo, come spiegato dall'Authority a Fanpage.it, è molto semplice: "Non sappiamo cosa faceva con i nostri dati". Insomma, le motivazioni sono simili a quanto accaduto un mese fa con TikTok a livello europeo, decisione altrettanto contestata da Salvini.

"Trovo sproporzionata la decisione del Garante della Privacy che ha costretto ChatGPT a impedire l’accesso dall’Italia, primo e unico Paese occidentale dove ciò avviene – ha commentato Salvini – Oltretutto sono ormai decine i servizi basati su intelligenza artificiale. Paradossalmente, poi, lo stesso ChatGPT alimenta la chat di Bing, motore di ricerca concorrente di Google, che rimane perfettamente accessibile".

Il vicepresidente del Consiglio si è poi lanciato in un discorso ancora più ampio: "Ogni rivoluzione tecnologica comporta grandi cambiamenti, rischi e opportunità, è giusto controllare e regolamentare attraverso una collaborazione internazionale tra regolatori e legislatori, ma non si può bloccare, impedendo e danneggiando il lavoro di chi fa impresa, ricerca, innovazione – ha continuato il leader della Lega – I produttori di ChatGPT hanno espresso disponibilità, auspico ci sia un rapido chiarimento e il ripristino dell’accesso".

Salvini, tra l'altro, mostra di non avere ben chiaro come funzioni la tutela dei dati personali: "Peraltro, non bisogna essere ipocriti – ha insistito ancora il vicepresidente del Consiglio – problematiche legate alla privacy riguardano praticamente tutti i servizi online, serve buonsenso. Salvo che in caso di attività criminali o rischi per la sicurezza nazionale, io sono sempre contro ogni censura e per il libero pensiero, non è accettabile che in Italia, patria di Galileo, Marconi e Olivetti, si debba prendere in considerazione di usare una VPN per superare un blocco come avviene in Cina e nei Paesi privi di libertà".

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