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Crisi di Governo 2022

Salvini dice sì a Draghi su tutta la linea: “Ma la Lega deve stare nel governo”

Salvini ha messo in chiaro il suo punto di vista durante il colloquio con Mario Draghi, e lo ha fatto capire chiaramente anche nel punto stampa successivo. La Lega è disposta a entrare nel governo se i temi sono quelli trattati oggi e cari al partito, ma se ci saranno ministri di altre forze politiche dovranno essercene anche della Lega. “Non poniamo veti, ma non accettiamo che gli altri dicano ‘loro no'”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Salvini vuole entrare nel governo Draghi, ma ad una condizione: se ci sono gli altri come ministri ci siamo anche noi. Lo fa capire da qualche giorno e oggi, dopo essere stato mezz'ora a colloquio con il presidente incaricato, lo ha spiegato chiaramente ai giornalisti presenti. "Non siamo noi a chiedere nulla, non abbiamo chiesto né chiederemo posti", ha annunciato Salvini. "Lasciamo al professor Draghi la libertà di formare la squadra, ma non accettiamo che altri dicano ‘loro no', perché siamo il primo partito del Paese". Oggi Matteo Salvini ha aperto chiaramente la porta al nuovo governo istituzionale, ma le regole del gioco sono precise per il leader della Lega: se si tratta di tecnici è un conto, se entrano rappresentanti politici allora devono essere anche e soprattutto quelli della Lega. Ma è sicuro: "Draghi riuscirà ad amalgamare e coinvolgere tutti". Nell'attesa ha spiegato: "Vediamo se nasce come nasce, e noi faremo di tutto se si tratta di sviluppo e di futuro".

Salvini ha commentato positivamente il colloquio con il presidente incaricato: "È stata una mezz'ora di confronto stimolante sui temi concreti, sull'idea di Italia, che per diversi aspetti coincide", ha iniziato Salvini, facendo subito capire che da parte sua e della Lega l'apertura fosse già decisa. "Al centro del discorso ci sono stati i temi dello sviluppo, imprese, crescita, cantieri – ha continuato Salvini – Soldi alle imprese, lavoro e non assistenza o beneficienza, non aumentare alcuna tassa, anzi, tagliare tasse e burocrazia". Salvini ha spiegato di essere stato ascoltato da Draghi e di aver trovato una certa sintonia sui temi, per ora.

La salute degli italiani, secondo Salvini, "è una priorità non partitica ma di tutti, siamo disponibili a collaborare". E ancora: "Abbiamo parlato di Europa, noi siamo in Europa, i nostri figli crescono in Europa, ma se c'è da difendere l'interesse nazionale italiano noi vogliamo far parte di un governo che vada a Bruxelles a testa alta a trattare". Con Draghi, Salvini ha detto di aver parlato anche di "necessità di tornare a vivere, dopo questi mesi di chiusure, paure, distanze, che portano ad un'alienazione".

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