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Salvini dice che tassare le barche dei ricchi fu un errore: “E adesso stop anche a Superbollo auto”

“Chi pensò in passato erroneamente di punire i ricchi per aiutare i poveri tassando le barche, compì uno degli errori economici e culturali più macroscopici degli ultimi decenni. Dico no all’ipotesi di qualsiasi nuova tassa, penso al Superbollo auto. Più ricchezza significa più lavoro per tutti”: lo ha detto Matteo Salvini, dal salone nautico di Venezia.
A cura di Annalisa Girardi
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Come in passato è stato un errore introdurre la tassa sugli yacht, ora va cancellata anche quella sulle macchine di grossa cilindrata. Lo dice Matteo Salvini, parlando da un lato della vecchia tassa introdotta dal governo Monti (e poi cancellata nel 2015) sulle imbarcazioni sopra i 14 metri e dall'altro del Superbollo auto che la Lega ha promesso di eliminare. Dal Salone Nautico di Venezia il leader del Carroccio ha detto: "Chi pensò in passato erroneamente, magari in buona fede, di punire i ricchi per aiutare i poveri tassando le barche, compì uno degli errori economici e culturali più macroscopici degli ultimi decenni. Perché il ricco sposta la barca in Costa Azzurra, Croazia, Corsica e a rimetterci non è il multimilionario, ma l'operaio che per qualche estate lavora un po' di meno". Per poi ribadire: "Dico no all'ipotesi di qualsiasi nuova tassa, anzi bisogna aiutare la creazione di ricchezza. Più ricchezza significa più lavoro per tutti. Penso anche al Superbollo auto, significa perdere immatricolazioni, lavoro, fatturato, operai".

Parlando del capoluogo veneto, il ministro dei Trasporti ha anche aggiunto: "Stiamo ragionando sulla convivenza navi-ambiente, il rapporto tra turismo ed ecosistema va approfondito. Ci sono migliaia di lavoratori dei porti e delle marine che aspettano una risposta, il Protocollo Fanghi può esserlo. Viva il green, ma un Paese green deve anche permettere di lavorare". Il riferimento è alla nuova proposta (al momento la normativa risale a trent'anni fa) sulla gestione dei sedimenti in laguna.

Salvini ha anche annunciato la riforma dei porti, per quanto riguarda le concessioni demaniali, entro quest'anno. E ha ribadito come il Mose stia funzionando: "Grazie a chi, a Venezia, è partita con una grande opera come il Mose. Se avessimo ascoltato i No-Mose, così come i No-Tav, Venezia sarebbe finita sott'acqua decine di volte".

Il leader leghista, parlando di Venezia, si è poi detto favorevole alla possibilità di far pagare un contributo a chi viene da fuori per visitare la città: "Venezia è un patrimonio dell'umanità, un museo. Ogni tanto si discute su chi arriva da lontano. Chi entra in un museo, paga. Non voglio sostituirmi ad altri, ma ritengo che chiedere un contributo a chi arriva da lontano per vedere una bellezza unica al mondo possa essere un ragionamento da portare avanti, che mi vedrebbe a favore. Le bellezze si vedono, ma costano: da tenere e da mantenere",

E infine: "Bisogna aiutare la creazione di ricchezza, serve un paese più snello. Nei prossimi anni voglio essere il piccolo umile operaio di un Rinascimento che se tutti faranno la loro parte e se ci sarà chi dice si e non solo i professionisti del no, porterà l'Italia a essere la locomotiva d'Europa".

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