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Salvini dice che serve la pace fiscale: “Italiani da troppo tempo ostaggio dell’Agenzia delle Entrate”

Serve “una grande e definitiva pace fiscale” per liberare “milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle Entrate”: lo dice Matteo Salvini, scatenando moltissime reazioni dall’opposizione, che lo accusa di inneggiare all’evasione.
A cura di Annalisa Girardi
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Sulla pace fiscale Matteo Salvini non si arrende. Il leader della Lega dice che serve "una grande e definitiva pace fiscale" per liberare "milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell'Agenzia delle Entrate". Parole, quelle del vicepresidente del Consiglio leghista, che scatenano subito la reazione delle opposizioni, che lo accusano di inneggiare all'evasione.

"Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto", ribadisce Salvini, mentre il governo si appresta a mettere in campo la riforma del Fisco, una delle riforme strutturali fondamentali per il nostro Paese. E per il segretario del Carroccio questa deve comprendere un vero e proprio condono: non solo, quindi, la cancellazione delle sanzioni o l'azzeramento degli interessi, una vera e propria rimozione di parte del debito fiscale.

Salvini dice di parlare di "italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma che poi non sono riusciti a pagare tutto quello che dovevano". Non, aggiunge, "gli evasori totali, completamente ignoti al Fisco".

Per le opposizioni, però, a poco servono queste precisazioni: "Salvini è un ministro, un uomo di governo, dunque delle istituzioni. Ma evidentemente per questa destra governare vuol dire inneggiare all'evasione, considerare l'Agenzia delle Entrate un nemico", attacca il capogruppo del Partito democratico in Senato, Francesco Boccia. "Anziché premiare e ringraziare gli italiani che pagano le tasse li umiliano, giustificando chi non lo fa e definendo le tasse un pizzo di stato. Del resto basta guardare la delega fiscale che il governo e la maggioranza stanno votando in Parlamento per capire che si strizza l'occhio a evasori ed elusori", aggiunge.

Sulla stessa linea il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte: "Dopo che la premier Meloni ha parlato delle tasse come di ‘pizzo di Stato', oggi è la volta del ministro Salvini a rincarare la dose affermando che gli italiani sono ‘ostaggio dell'Agenzia delle Entrate'. Non sono affermazioni infelici, occasionalmente sfuggite. Esprimono una visione chiara. Si accompagnano a oltre una decina di interventi diretti a favorire evasori e corrotti. Sono messaggi devastanti, frutto di una tossica subcultura di governo". Per l'ex presidente del Consiglio la destra non è riuscita a mantenere la vecchia promessa di abbassare le tasse e quindi ora favoreggia gli evasori: "Alimentando, peraltro, il conflitto sociale tra chi le tasse non può evaderle e chi è incoraggiato a farlo", afferma.

Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, è d'accordo: "In un Paese con 100 mld di evasione, la sanità al collasso e la scuola anche questi tipi dicono sempre le stesse cose. Sempre. E non fanno mai nulla. Un continuo carosello di rumori fastidiosi".

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