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Crisi di Governo 2022

Salvini dice che se il Movimento 5 Stelle lascia il governo esce anche la Lega

Il leader della Lega esce allo scoperto e conferma che se il Movimento 5 Stelle abbandonerà il governo la Lega lo seguirà a ruota: “Meglio far votare gli italiani”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini esce allo scoperto e dice chiaramente ciò che – più o meno – era chiaro da tempo: se il Movimento 5 Stelle lasciasse il governo Draghi, la Lega lo seguirebbe immediatamente. L'esecutivo sembra ormai logoro e la partita si sta giocando sull'orlo della crisi – di nervi e di governo – da parte un po' di tutti. Draghi tira dritto, ma i partiti della sua maggioranza non fanno altro che ipotizzare il voto anticipato se il Movimento 5 stelle decidesse di astenersi domani in Senato sul voto di fiducia. Ne hanno parlato sia Renzi che Berlusconi, che però hanno fatto capire che un nuovo governo Draghi senza 5 Stelle avrebbe il loro appoggio. Questo non vale per la Lega per ovvie ragioni: Salvini non potrebbe permettersi di rimanere al governo mentre Conte e i suoi sono all'opposizione insieme a Fratelli d'Italia in piena campagna elettorale.

"L'ho detto chiaramente, non siamo disposti a rimanere in una maggioranza di governo senza il Movimento 5 Stelle – sottolinea il leader della Lega – Non saremo noi a cercare gruppi, gruppetti, pseudo-responsabili, maggioranze, robe notturne in Parlamento. Meglio far parlare gli italiani che andare avanti nove mesi sulle montagne russe". E ancora: "Lo ha detto anche Draghi, senza i 5 Stelle non ci sarà un altro governo. Se i 5 Stelle faranno una scelta la parola deve tornare agli italiani". Insomma, per Salvini il futuro è scritto: "Se una forza di maggioranza non vota un decreto della maggioranza è la fine, si va a votare".

"Noi siamo leali, senza la Lega questo governo non ci sarebbe stato – sottolinea Salvini – Sono soddisfatto del lavoro fatto fin qui, ma mi pare che adesso si passi più tempo a fare litigi che altro". Il leader della Lega difende il suo operato e quello del suo partito: "Non facciamo lettere di intenti, incontri, summit, noi portiamo in Parlamento quello che serve al Paese – continua – A noi interessano stipendi e pensioni. Oggi ci stiamo concentrando sul lavoro, che non significa assistenza. Bisogna aumentare gli stipendi di coloro che non sono coperti dal contratto nazionale, è sacrosanto". E chiude con il cavallo di battaglia di questi giorni: "In queste ultime settimane si è notata una compattezza nella Lega che mi ha inorgoglito – spiega – Quando la Lega fa la Lega non ce n'è per nessuno. Siamo riusciti in mezza giornata di interventi alla Camera a bloccare le leggi folli sulla droga libera e sulla cittadinanza facile".

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