Salvini dice che ne ha le palle piene dei migranti che sbarcano
Ricompattare l'elettorato, convincere i cittadini a votare la Lega e fermare la crescita esponenziale di Fratelli d'Italia. L'obiettivo di Matteo Salvini, in questa campagna elettorale, è riuscire a tenere insieme il partito, gli elettori e il centrodestra mentre cerca di recuperare terreno sull'alleata/avversaria Giorgia Meloni. Come? Battendo forte sui cavalli di battaglia del partito, ma soprattutto sui suoi. Quelli di Salvini. Oltre alla flat tax, Quota 41, l'eliminazione della legge Fornero e l'autonomia – e di recente è spuntata pure l'abolizione del canone Rai – c'è ovviamente il tema immigrazione.
Il momento di picco massimo di consenso elettorale per la Lega e sopratutto per Salvini è stato il periodo del governo gialloverde, in cui il leader era titolare del Viminale e dedicato interamente al contrasto all'immigrazione irregolare. I decreti Sicurezza, la guerra alle Ong, lo smantellamento del sistema di accoglienza e i numeri degli sbarchi elencati comizio dopo comizio. È ripartito da lì, Salvini, qualche settimana fa quando è andato a sorpresa a visitare l'hotspot di Lampedusa in perenne emergenza. Testimoniando il tutto con una diretta sui suoi social, in pasto alla gogna.
Salvini è tornato a parlare di migranti ieri sera, durante un comizio a Bari: "La sinistra chiede i diritti per chi sbarca stanotte a Lampedusa, io ne ho le palle piene di immigrati che sbarcano dalla mattina alla sera – ha gridato il leader della Lega alla folla – Io i diritti li voglio dare agli italiani che non arrivano a fine mese". Insomma, il miglior cavallo di battaglia di Salvini resta quello. E il tentativo per recuperare consenso va fatto fino all'ultimo, anche ora che il tempo stringe. Poco conta se bisogna alzare – ed esasperare – sempre di più i toni rispetto a un problema che forse bisognerebbe affrontare in maniera meno propagandistica.