Salvini dice che la Russia non è il suo modello: “Imbarazzante parlare di Putin e non di temi”
Dopo le polemiche di giornata, Matteo Salvini mette in chiaro qual è la sua posizione su Mosca: un governo di centrodestra, assicura a Mezz'ora in più su Rai 3, "non cambierà la collocazione internazionale dell'Italia". E ancora: "Staremo con i Paesi liberi, occidentali. I miei modelli non sono la Russia e la Cina, io voglio la democrazia". Poi precisa: "È imbarazzante che, mentre gli italiani vogliono sapere cosa farà la Lega se andrà al governo, stiamo qui a parlare di agenti segreti russi e di Salvini amico di Putin. Avrei preferito che si parlasse un po' di più di autismo, o dello stop alla legge Fornero che è un atto di giustizia sociale. Prendo atto del fatto che i primi 20 minuti son passati sul ‘Salvini amico di Putin'".
Su questa affermazione è intervenuto il leader del terzo polo, Carlo Calenda: "Matteo, non è che noi diciamo che sei amico di Putin perché ci siamo svegliati male stamattina, ma perché stavi nel Parlamento europeo con la maglietta di Putin a dire che davi indietro due Mattarella per mezzo Putin, sennò sembriamo tutti matti", ha detto al Forum Ambrosetti di Cernobbio.
Ad ogni modo, sulle sanzioni a Mosca ribadisce: "Una cosa chiedo: che per colpire la Russia non ci rimettano i cittadini, le imprese e i lavoratori italiani. Bisogna fermare la Russia ma anche aiutare gli italiani". Proprio le misure contro la Russia oggi hanno creato divisioni all'interno del centrodestra. Con Giorgia Meloni che, da Cernobbio, ha dichiarato: "Sento ancora parlare di sanzioni sì, armi no. Sulla posizione sull'Ucraina noi decidiamo nostro collocamento e la nostra credibilità. Se Italia si sfila dai suoi alleati per ucraini non cambia niente, per noi moltissimo". E ancora: "Un dato: il volume delle esportazioni verso la Russia 1,5%, verso l'Occidente 80%".
Salvini ha commentato queste dichiarazioni negando che ci siano divisioni sul tema tra lui e l'alleata. "Non so a che cosa ci si riferisca quando sento parlare di duello. Con Meloni e Tajani abbiamo sempre detto le stesse cose. Pur di fermare la guerra bisogna adottare qualsiasi provvedimento. La Lega ha votato in Italia e in Ue tutte le decisioni a favore dell'Ucraina. La domanda è se oggi le sanzioni stiano raggiungendo il loro effetto".